Pagina 292 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
divino vieta la disonestà nel commercio, richiede il pagamento dei
debiti contratti in modo legittimo. In base a questo principio, è dove-
re dei datori di lavoro retribuire con equità i propri dipendenti. Dio
considera un furto ogni tentativo di trarre vantaggio dall’ignoranza,
dalla debolezza e dalla sfortuna degli altri.
“Non attestare il falso contro il tuo prossimo”. Il Signore si op-
pone alla falsità in ogni suo aspetto: è falsità pensare o tentare di
ingannare il prossimo, anche se l’intenzione non viene attuata. A
volte uno sguardo, un cenno della mano o un’espressione possono
mentire quanto le parole. Ogni esagerazione intenzionale, ogni insi-
nuazione, ogni fatto presentato con lo scopo di dare un’impressione
erronea o esagerata, sono un segno di falsità. Il comandamento proi-
bisce inoltre tutto ciò che è inteso a ledere la reputazione degli altri,
alterando la verità, inducendo il sospetto, attraverso la calunnia e la
maldicenza. Perfino tacere intenzionalmente una verità, quando da
ciò risulta un danno per altri, costituisce una violazione del nono
comandamento.
“Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la mo-
glie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue,
né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo” (
Esodo
20:17
).
Il decimo comandamento colpisce alla radice tutti i peccati,
vietando ogni desiderio egoistico: questa è infatti la causa di ogni
azione malvagia. Colui che per ubbidire alla legge di Dio, non col-
tiva un desiderio colpevole per ciò che appartiene a un altro, non
commetterà un’ingiustizia nei confronti dei suoi simili.
Queste sono le norme sacre contenute nel Decalogo: esse fu-
rono pronunciate fra tuoni e fiamme. Nel consegnarle a Mosè,
Dio manifestò in modo straordinario la propria autorevolezza di
Legislatore.
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Le prodigiose dimostrazioni di potenza con cui il Signore ac-
compagnò la proclamazione della sua legge avevano lo scopo di
imprimere nella mente degli israeliti un ricordo indelebile. Così
il popolo avrebbe imparato il profondo rispetto di cui è degno il
Creatore della terra e del cielo: Egli è l’autore del Decalogo. In
quel maestoso scenario, tutti poterono percepire il carattere sacro,
autorevole ed eterno della sua legge.
Gli ebrei erano terrorizzati; i segni della presenza di Dio erano