Pagina 294 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
egiziani avevano esercitato nei loro confronti. Il ricordo di quell’a-
mara schiavitù doveva disporli alla gentilezza e alla compassione
verso gli schiavi trattandoli come avrebbero desiderato essere trattati
in Egitto.
Dio tutelò con particolare attenzione i diritti delle vedove e degli
orfani. Egli mostrò la sua sensibilità nei confronti di queste categorie
indifese affermando: “Se in qualche modo li affliggi, ed essi gridano
a me, io udrò senza dubbio il loro grido; la mia ira s’accenderà, e
io vi ucciderò con la spada; e le vostre mogli saranno vedove, e
i vostri figliuoli orfani” (
Esodo 22:23, 24
). Al popolo d’Israele si
erano unite altre persone, che avevano richiesto protezione dalle
ingiustizie e dall’oppressione; per questo fu detto: “Non maltratterai
lo straniero e non l’opprimerai perché anche voi foste stranieri nel
paese d’Egitto” (
Esodo 22:21
).
Era proibito dare in prestito ai poveri del denaro in cambio di
un forte interesse. Gli abiti e la coperta presi al povero come pegno
dovevano essere restituiti entro il tramonto. Chi si appropriava di
qualcosa in maniera illegale, doveva restituire il doppio del valore.
Il rispetto nei confronti dei magistrati e dei governanti costituiva
un obbligo. I giudici furono messi in guardia contro la tentazione
di falsificare le sentenze; essi dovevano rifiutare di difendere cause
ingiuste e respingere qualsiasi tentativo di corruzione. Dio proibiva
inoltre le calunnie e la maldicenza e raccomandava di agire con
bontà perfino nei confronti dei nemici personali.
L’obbligo di osservare il giorno di riposo fu ribadito ancora una
volta. In aggiunta, il Signore istituì delle festività annuali, in occa-
sione delle quali tutti gli uomini ebrei si sarebbero riuniti davanti
all’Eterno. Essi avrebbero portato a Dio delle offerte di ringrazia-
mento e le primizie dei loro raccolti. Lo scopo di queste norme era
chiaro. Non si trattava di imposizioni arbitrarie, ma di prescrizioni
che dovevano assicurare il bene d’Israele. Il Signore aveva detto:
“Voi mi sarete degli uomini santi...” (
Esodo 22:31
), degni di essere
riconosciuti tali da un Dio santo.
Mosè avrebbe scritto queste leggi, perché fossero conservate
con cura. Gli ebrei le avrebbero considerate il nucleo della lo-
ro legislazione nazionale: insieme ai dieci comandamenti, di cui
rappresentavano un’ampliamento, esse costituivano la condizione
dell’adempimento delle promesse di Dio per Israele.