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Patriarchi e profeti
24:1
). Mentre gli israeliti restavano in adorazione ai piedi della
montagna, gli uomini prescelti furono chiamati a salire sul Sinai. I
settanta anziani avrebbero assistito Mosè nel governo d’Israele. Dio
li avrebbe investiti del suo Spirito e li avrebbe onorati permettendo
loro di contemplare la sua potenza e grandezza. “E videro l’Iddio
d’Israele. Sotto i suoi piedi c’era come un pavimento lavorato in
trasparente zaffiro, e simile, per limpidezza, al cielo stesso” (
Esodo
24:10
). Non potevano vedere la divinità, perché non ne avrebbero
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potuto tollerare la visione, ma ne avvertirono la presenza gloriosa.
Questa sensazione suscitò in loro il pentimento: avvicinandosi a Dio,
avevano potuto contemplare la gloria, la purezza e la bontà di colui
che era al centro delle loro riflessioni.
Mosè “con Giosuè suo ministro”, salì più in alto, per incontrarsi
con Dio. Per sostituirli nel governo del popolo, furono nominati
Aronne e Hur, con cui avrebbero collaborato anche gli anziani. “Mo-
sè dunque salì sul monte, e la nuvola ricoperse il monte. E la gloria
dell’Eterno rimase sul monte Sinai...” (
Esodo 24:15, 16
). Per ben sei
giorni la nuvola, segno della presenza divina, ricoprì la montagna.
Dio taceva: non si rivelava, né comunicava la sua volontà. Mosè
rimase in attesa di incontrarsi con l’Altissimo. Infatti gli era stato
detto: “... Sali da me sul monte, e fermati quivi...” (
Esodo 24:12
);
ora la sua pazienza e la sua ubbidienza venivano messe alla prova.
Mosè non doveva stancarsi di vegliare, né abbandonare il suo posto;
questa attesa rappresentava un periodo di preparazione per un pro-
fondo esame di coscienza. Perfino Mosè, che era stato scelto da Dio,
non poteva restare in sua presenza e resistere alla manifestazione
della sua gloria. Così trascorsero sei giorni di consacrazione, nella
sincera ricerca di Dio, in meditazione e in preghiera. Tutto questo
gli avrebbe permesso di prepararsi ad avere un contatto personale
con il suo Creatore.
Il settimo giorno era un sabato, e Mosè fu invitato a entrare nella
fitta nube. Essa si aprì davanti al popolo d’Israele, manifestando con
un fuoco divorante la gloria del Signore. “E Mosè entrò in mezzo
alla nuvola e salì sul monte; e Mosè rimase sul monte quaranta
giorni e quaranta notti” (
Esodo 24:18
). In questo lungo periodo di
tempo, Mosè si allontanò da Giosuè. Nei sei giorni di preparazione,
non si erano mai separati e insieme avevano mangiato la manna
e bevuto l’acqua dei torrenti che scorrevano lungo la montagna.