Pagina 321 - Patriarchi e profeti (1998)

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Satana e la legge di Dio
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ticarono il significato e la sacralità. Quando al Sinai Dio annunciò la
sua legge, le prime parole del quarto comandamento furono: “Ricor-
dati del giorno di riposo per santificarlo” (
Esodo 20:8
). L’espressione
“ricordati” indicava che il sabato non era stato istituito allora, ma
alla creazione. Per cancellare l’idea di Dio dalla mente dell’uomo,
Satana cercò di eliminarne il segno stesso dalla memoria: il giorno
sacro. Se l’umanità fosse stata indotta a dimenticare il Creatore, non
avrebbe più potuto opporsi all’influsso del male: Satana l’avrebbe
dominata per sempre.
Egli manifesta il suo odio per la legge di Dio opponendosi a
ogni norma del Decalogo. L’affetto filiale e l’ubbidienza sono stret-
tamente legati, così come lo sono l’amore per il Signore, Padre di
ogni uomo, e la lealtà nei suoi confronti. Il disprezzo per l’autorità
paterna prelude al rifiuto dell’autorità divina: per questo motivo,
Satana si impegna per minimizzare gli obblighi imposti dal quinto
comandamento. Tra i popoli pagani il principio contenuto in questo
precetto era tenuto in scarsa considerazione. In molti paesi i genitori
venivano abbandonati o perfino condannati a morire perché non
più autosufficienti. Nelle famiglie la madre era trattata con poco
rispetto e, dopo la morte del marito, le veniva richiesto di sotto-
mettersi all’autorità del figlio maggiore. Mosè impose il valore del
rispetto filiale, ma quando gli israeliti si allontanarono dal Signore,
trasgredirono questo comandamento, insieme ad altri.
Satana “è stato omicida sin dal principio” (cfr.
Giovanni 8:44
).
Appena fu in grado di influenzare l’umanità, non si limitò a spingere
gli uomini a odiarsi e uccidersi. Per negare l’autorità divina, osò fare
della violazione del sesto comandamento una prassi delle religioni
pagane.
Presso alcuni popoli il concetto di divinità era ormai così defor-
mato che i sacrifici umani erano considerati necessari per assicurarsi
il favore degli dèi; vari culti pagani richiedevano infatti rituali ef-
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ferati e orribili. Tra questi vi era anche l’uso di far attraversare il
fuoco ai propri figli, davanti agli idoli. Quando uno di loro superava
indenne questa prova del fuoco, la gente credeva che l’idolo avesse
accettato l’offerta. Colui che aveva superato la prova era considerato
particolarmente favorito dagli dèi: otteneva privilegi ed era sempre
tenuto in alta considerazione; se commetteva un delitto, anche grave,
non veniva punito. Se invece, passando attraverso il fuoco, lo sven-