Pagina 329 - Patriarchi e profeti (1998)

Basic HTML Version

Il tabernacolo e il rituale
325
e collegate ad altre travi, poste in orizzontale; il tutto era ricoperto
d’oro, e ciò faceva sembrare la costruzione d’oro massiccio. Il tetto
era formato da quattro serie di teli: quello più interno era di “...
lino fino ritorto, di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei
cherubini artisticamente lavorati” (
Esodo 26:1
); gli altri tre erano di
pelli di capra e di montone tinte di rosso e di pelli di delfino, tutte
disposte in modo da fornire una copertura completa.
[288]
La costruzione era divisa in due ambienti da una tenda meravi-
gliosa, detta anche “cortina”, sorretta da pilastri rivestiti d’argento;
una tenda simile a questa separava la prima stanza dall’esterno.
Questi teli, come anche gli altri che formavano l’ambiente inter-
no e il soffitto avevano colori magnifici: blu, porpora, scarlatto,
splendidamente abbinati. I cherubini ricamati in oro e argento rap-
presentavano gli angeli che collaborano al servizio del santuario del
cielo e sostengono il popolo di Dio sulla terra.
Il santuario era circondato da un cortile a cielo aperto, delimitato
da tendaggi di lino fino, sostenuti da pilastri di rame. L’ingresso
era rivolto verso oriente. Esso era chiuso da tende di un tessuto di
preziosa fattura, ma di bellezza inferiore a quelle interne al santuario.
Il recinto del cortile nascondeva solo per metà altezza le pareti della
costruzione, che quindi era visibile dall’esterno. Nel cortile, vicino
all’ingresso, si trovava un altare in rame per i sacrifici consumati
tramite il fuoco: sui suoi corni veniva spruzzato il sangue dell’e-
spiazione. Tra l’altare e l’ingresso del tabernacolo vi era una conca,
anch’essa in rame, fatta con gli specchi donati dalle donne israelite.
In essa i sacerdoti dovevano lavarsi le mani e i piedi ogni volta
che entravano nelle stanze sacre, oppure quando si preparavano a
presentare offerte all’Eterno sull’altare degli olocausti.
Nella prima stanza, o luogo santo, si trovavano il tavolo con
i pani della presentazione, il candelabro e l’altare dell’incenso. Il
tavolo dei pani della presentazione, posto sul lato nord, era decorato
con fregi d’oro ed era ricoperto dello stesso metallo. Su di esso
ogni sabato i sacerdoti ponevano dodici focacce cosparse d’incen-
so, ordinate in due file. Le focacce erano considerate sante e per
questo motivo, una volta sostituite, dovevano essere mangiate dai
sacerdoti. Nel lato sud vi era un candelabro d’oro massiccio con
sette lampade e sette bracci ornati da gigli cesellati con arte: era
acceso giorno e notte, per assicurare l’illuminazione del tabernacolo,