Pagina 33 - Patriarchi e profeti (1998)

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L’origine del male
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e per un po’ di tempo mascherò le sue vere intenzioni con una sot-
tomissione formale. Cominciò a insinuare dubbi sulle leggi a cui
ubbidivano gli angeli. Sosteneva che tali leggi erano necessarie solo
per gli abitanti dei mondi dell’universo; gli angeli, come esseri supe-
riori, non avevano bisogno di restrizioni: la loro saggezza costituiva
una guida sufficiente. Infatti, per natura, essi non potevano disono-
rare Dio; tutti i loro pensieri erano santi e quindi erano infallibili
come il Creatore stesso.
Lucifero considerava un’ingiustizia il fatto che il Cristo eserci-
tasse la stessa autorità del Padre: reclamava per sé il diritto agli stessi
privilegi e onori. Si diffuse l’idea che se egli avesse potuto occupare
la posizione a cui legittimamente aspirava, tutti gli abitanti del cielo
ne avrebbero tratto grandi benefici: il suo scopo era infatti quello di
assicurare la libertà a tutti. La nomina di un sovrano assoluto, a cui
tributare omaggio, avrebbe rappresentato certamente la fine della
libertà di cui avevano goduto fino ad allora. Questi erano i subdoli
inganni e le astuzie che Lucifero diffondeva nelle corti del cielo.
Non vi era stato nessun cambiamento nella posizione e nell’au-
torità del Cristo. L’invidia, la mistificazione e le rivendicazioni di
potere del principe degli angeli resero necessaria una dichiarazione
formale, da parte di Dio, circa l’autorevolezza e l’immutabilità della
posizione di suo Figlio. Nonostante ciò, molti angeli furono accecati
dalle falsità di Lucifero.
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Approfittando della fiducia e della lealtà degli angeli sottoposti
ai suoi ordini, seminò in loro la diffidenza e lo scontento e nessuno
comprese le sue vere intenzioni, così abilmente dissimulate. Lucife-
ro aveva presentato i propositi di Dio sotto una falsa luce, li aveva
travisati e distorti in modo da suscitare discordia e insoddisfazione e
con l’astuzia indusse quanti lo ascoltavano a manifestare liberamen-
te i propri sentimenti. Ciò avrebbe evidenziato il disaccordo degli
angeli nei confronti dell’autorità divina. Pur affermando la sua lealtà
nei confronti di Dio, insisteva sulla necessità di modificare l’orga-
nizzazione e le leggi del cielo per ottenere una maggiore stabilità
nel governo di Dio. Voleva provocare la rivolta nei confronti della
legge divina, tentando di formarsi un seguito tra gli angeli. La sua
apparente intenzione era eliminare il dissenso e ricomporre l’unità
degli angeli intorno all’ordine stabilito da Dio. In realtà istigava
alla discordia e alla ribellione: con grande astuzia faceva apparire