Pagina 334 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
e nei rituali delle offerte per la remissione dei peccati individuali.
Inoltre venivano presentate offerte in occasione dei sabati, all’inizio
di un nuovo mese e nelle feste speciali.
Ogni mattina e ogni sera un agnello di un anno veniva immolato
sul fuoco dell’altare: con l’offerta di questo simbolo, il popolo si
riconsacrava all’Eterno ogni giorno, confermando la sua costante
dipendenza dal sacrificio espiatorio del Cristo. Dio ordinò con chia-
rezza che ogni offerta presentata per il servizio del santuario fosse
“senza difetto” (
Esodo 12:5
). I sacerdoti dovevano esaminare tutti gli
animali portati per il sacrificio e rifiutare quelli che avevano anche
una minima imperfezione. Solo un’offerta “senza difetto” poteva
simboleggiare la completa purezza del Cristo, che offrì se stesso
come “agnello senza difetto né macchia” (
1Pietro 1:19
). L’apostolo
Paolo indica in questa perfezione un modello a cui il credente deve
tendere. Egli afferma: “Io vi esorto dunque fratelli, per le compas-
sioni di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo,
accettevole a Dio; il che è il vostro culto spirituale” (
Romani 12:1
).
Dobbiamo dedicarci al servizio di Dio cercando di offrire il meglio
di noi stessi: solo questo, e niente di meno, può dargli gioia. Quanti
lo amano con tutto il cuore, desidereranno servirlo nella maniera
migliore, nel continuo tentativo di essere profondamente coerenti
con le leggi che li educano a compiere la sua volontà.
L’offerta dell’incenso permetteva ai sacerdoti di entrare in co-
munione con Dio in modo più diretto che con qualsiasi altro rituale
del servizio quotidiano. La tenda interna del santuario non arrivava
fino al soffitto dell’edificio, e quando la gloria di Dio si manifestava
sul propiziatorio, essa era in parte visibile dal luogo santo. Quando
il sacerdote offriva l’incenso all’Eterno, guardava verso l’arca: il
profumo saliva, e la gloria divina scendeva sul propiziatorio, illumi-
nando il luogo santissimo con una luce così intensa da costringere il
sacerdote a uscire. Come nel rituale israelitico il sacerdote contem-
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plava per fede il propiziatorio, che in realtà non poteva vedere, così
il popolo di Dio deve rivolgersi in preghiera al Cristo, Sommo Sa-
cerdote. Egli non è fisicamente visibile, ma intercede per gli uomini
nel santuario del cielo.
L’incenso, che saliva insieme alle preghiere degli israeliti, rap-
presenta i meriti e l’intercessione del Cristo. La sua perfetta giustizia
può essere attribuita a chiunque abbia fede: questo è il solo mezzo