Capitolo 31: Nadab e Abihu
Dopo la consacrazione del santuario, i sacerdoti furono scelti
per adempiere al loro sacro compito. Il rituale durò sette giorni, in
ognuno dei quali si svolsero cerimonie speciali; l’ottavo giorno i
sacerdoti iniziarono le loro funzioni. Assistito dai suoi figli, Aronne
offrì i sacrifici richiesti da Dio e benedisse il popolo. Tutto era stato
compiuto secondo le indicazioni divine. Dio accettò i sacrifici mani-
festando la sua presenza gloriosa in un modo del tutto particolare:
un fuoco soprannaturale consumò l’offerta sull’altare. Il popolo as-
sistette a questo prodigio con timore e profondo interesse. Si trattava
di un segno evidente della gloria e del favore divini. La risposta degli
israeliti fu unanime: si inchinarono a terra e pregarono, come se si
trovassero davvero in presenza dell’Eterno.
Poco tempo dopo, una terribile disgrazia colpì la famiglia del
sommo sacerdote. Durante il culto, mentre il popolo innalzava le pre-
ghiere di ringraziamento a Dio, due figli di Aronne presero il proprio
incensiere e vi bruciarono l’incenso, facendone salire il profumo
all’Eterno. Essi avevano trasgredito l’ordine che proibiva l’uso di
“fuoco estraneo”: Dio stesso aveva acceso la fiamma destinata ai ser-
vizi del santuario. A causa di questo peccato, un fuoco proveniente
dal Signore li investì davanti a tutto il popolo e li consumò.
In Israele, Nadab e Abihu erano secondi solo a Mosè e Aronne:
essi avevano ricevuto particolari onori da Dio, che aveva permes-
so loro di contemplare la sua gloria sul monte, insieme ai settanta
anziani. Questo rendeva particolarmente grave il loro atto: la loro
trasgressione non poteva essere scusata né considerata con legge-
rezza. Questi uomini avevano ricevuto un’importante rivelazione:
insieme ai capi d’Israele avevano avuto il privilegio di salire sul
monte per entrare in contatto diretto con Dio. Essi erano sopravvis-
suti alla visione dello splendore divino; non potevano illudersi che il
loro importante incarico li avrebbe protetti da una punizione severa.
Non potevano sperare di godere di una sorta di immunità. Questo
equivoco fu fatale. Il privilegio di una rivelazione superiore richiede,
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