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Patriarchi e profeti
erano ripugnanti per Dio: per questo motivo Egli ordinò agli israeliti
di non unirsi ad altre nazioni per fare “quello che esse fanno”,
dimenticando l’Eterno. Così, Egli proibì loro di sposarsi con persone
di religione pagana, per paura che ciò potesse allontanarli da lui.
Oggi, come allora, i credenti devono consacrarsi a Dio, evitando
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ogni influsso: è necessario che essi rifiutino tutto ciò che si oppone
alla verità e alla giustizia. Il Signore respinge chi, nel suo nome, si
chiude nell’orgoglio della propria giustizia, creandosi un ghetto da
cui non potrà esercitare alcun influsso positivo sugli altri.
In tutte le epoche, il compito dei discepoli del Cristo è offrire una
testimonianza di fede al mondo, secondo l’esempio del loro Maestro.
Il Salvatore, infatti, disse: “Una città posta sopra un monte non può
rimanere nascosta; e non si accende una lampada per metterla sotto
il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed ella fa lume a tutti quelli
che sono in casa”, cioè al mondo. E poi aggiunse: “Così risplenda
la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre
buone opere e glorifichino il Padre vostro che è ne’ cieli” (
Matteo
5:14-16
). È proprio quello che fecero Enoc, Noè, Abramo, Giuseppe
e Mosè; questo è ciò che Dio desiderava dal popolo d’Israele.
Satana si servì della durezza e dello scetticismo degli israeliti per
impedire che diffondessero l’influsso divino sulle nazioni circostanti.
Lo stesso spirito bigotto li indusse a seguire i riti perversi dei pagani
o a rinchiudersi con orgoglio in un ghetto, nella convinzione che
l’amore e le attenzioni di Dio fossero solo per loro.
Oltre a presentare due leggi, una immutabile ed eterna, l’altra
transitoria, la Bibbia parla di due “alleanze”. La prima è fondata sulla
grazia, e fu stabilita all’Eden quando, dopo la caduta, Dio promise
ad Adamo che la progenie della donna avrebbe schiacciato la testa
del serpente. In base a questo patto, Dio offre a tutti gli uomini il
perdono e l’aiuto della grazia di Dio. Attraverso la fede in Cristo,
per l’uomo diventa possibile ubbidire alla legge divina e ad essa
è anche vincolata la promessa della vita eterna. In questo modo, i
patriarchi ricevettero la speranza di essere salvati. Lo stesso patto
fu rinnovato ad Abramo con la promessa: “Tutte le nazioni della
terra saranno benedette nella tua progenie” (
Genesi 22:18
). Queste
parole si riferiscono al Cristo. Abramo ne comprese il significato
(cfr.
Galati 3:8, 16
) e sperò in Cristo per il perdono delle sue colpe.
Per questa fede egli fu considerato giusto.