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Patriarchi e profeti
marcia, con il tabernacolo al centro dello schieramento: ogni tribù
occupava la posizione prestabilita, dietro la propria insegna. Gli
sguardi di tutti erano fissi sulla nube, per vedere quale direzione
avrebbe preso: quando essa si diresse verso est, dove vi erano soltan-
to catene montuose aride e desolate, molti furono assaliti dal dubbio
e dalla tristezza.
Mentre avanzavano, il cammino si faceva sempre più difficile.
Attraversarono dirupi rocciosi e pianure desolate: all’orizzonte appa-
riva solo un grande deserto, “un paese di solitudine e di crepacci... un
paese d’aridità e d’ombra di morte... un paese per il quale nessuno
passò mai e dove non abitò mai nessuno” (
Geremia 2:6
). A perdita
d’occhio, le gole rocciose erano gremite di uomini, donne, bambini,
bestie, carri, mandrie e greggi. L’avanzata era molto lenta e faticosa
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perché dopo la lunga sosta al Sinai il popolo non era più abituato
ad affrontare i pericoli e le difficoltà del viaggio. Dopo tre giorni
iniziarono le prime aperte manifestazioni di protesta. Il folto gruppo
degli stranieri, che si erano assimilati solo formalmente a Israele,
continuava a fomentare le polemiche.
Il motivo della contestazione era la direzione di marcia, ma
il malcontento era alimentato dalle presunte mancanze di Mosè.
Tuttavia, le critiche rivolte al suo modo di guidare il popolo, erano
solo un pretesto, perché i contestatori sapevano bene di seguire la
nuvola di Dio, e non un uomo. In breve, lo scontento si diffuse in
tutto l’accampamento.
La protesta esplose: il popolo voleva mangiare della carne. Gli
stranieri che avevano seguito gli israeliti non si accontentavano
della manna, che ricevevano ogni giorno in abbondanza. Durante la
schiavitù in Egitto, gli ebrei erano obbligati ad alimentarsi con cibo
molto semplice: la fame, le privazioni e il duro lavoro provvedevano
a renderlo saporito. Molti degli egiziani che erano con loro, invece,
abituati a una dieta raffinata, iniziarono a protestare. Quando Dio
aveva dato la manna, poco prima dell’arrivo del popolo d’Israele al
Sinai, aveva risposto alle loro proteste fornendogli anche la carne,
ma solo per un giorno.
Il Signore avrebbe potuto continuare a provvedere loro altri
alimenti ma non lo fece perché desiderava il benessere della sua
gente. Voleva offrire agli ebrei un cibo più adatto alle loro necessità,
invece degli alimenti malsani che avevano conosciuto in Egitto.