Pagina 361 - Patriarchi e profeti (1998)

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Dal Sinai a Kades
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Le loro abitudini alimentari dovevano essere corrette, perché essi
potessero apprezzare il cibo che Dio in origine aveva destinato al
genere umano: i frutti della terra, offerti ad Adamo ed Eva in Eden.
In questo modo, gli israeliti avrebbero potuto godere di un migliore
stato di salute e quindi il Signore eliminò quasi completamente la
carne dalla loro alimentazione.
Satana insinuò allora l’idea che quella limitazione fosse ingiu-
sta e crudele. Indusse gli ebrei a desiderare ciò che era stato loro
proibito: sapeva infatti che l’abitudine di cedere all’appetito, senza
imporsi alcun controllo, può indurre un individuo ad abbandonarsi
esclusivamente agli impulsi della sensualità. Attraverso mezzi come
questi, egli pensava di poter controllare più facilmente quella gente.
L’autore delle disgrazie e delle miserie umane concentra i suoi sforzi
sulle persone con cui sa di poter avere maggiore successo. Egli fece
appello all’appetito anche quando tentò Eva, inducendola a mangiare
il frutto proibito: con questo stesso espediente, ha trascinato molti
uomini in uno stato di miseria morale. Nel suscitare la protesta degli
ebrei contro Dio, Satana agì nello stesso modo.
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L’intemperanza nel mangiare e nel bere porta gli individui a
cedere alle passioni più basse, e li dispone a trascurare i loro obblighi
morali: quando sono sottoposti a una tentazione non hanno la forza
di resistere.
Dio liberò Israele dall’Egitto per insediare nella terra di Canaan
un popolo moralmente integro, sano e felice. Per raggiungere que-
sto obiettivo, impose agli israeliti e ai loro discendenti una precisa
disciplina. Se si fossero impegnati a resistere agli istinti negativi,
conformandosi alle sagge condizioni poste da Dio, non avrebbero
mai conosciuto la debolezza e la miseria. I loro discendenti avreb-
bero posseduto grandi doti fisiche e intellettuali: sarebbero state
persone estremamente intelligenti, dotate di una chiara compren-
sione del dovere, della verità e della giustizia. Il rifiuto degli ebrei
di sottoporsi alle richieste e alle restrizioni divine impedì loro di
raggiungere l’elevato ideale che Dio avrebbe desiderato e ricevere i
benefici che era pronto a concedere.
Il salmista dice: “Tentarono Dio in cuor loro, chiedendo cibo a
lor voglia. E parlarono contro Dio, dicendo: Potrebbe Dio imbandirci
una mensa nel deserto? Ecco, Egli percosse la roccia e ne colarono
acque, ne traboccarono torrenti; potrebb’Egli darci anche del pa-