Pagina 366 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
dal profeta Michea. Il coraggio di Miriam era emerso in modo
evidente quando, ancora bambina, aveva sorvegliato lungo il Nilo
la cesta in cui era stato nascosto il piccolo Mosè. Dio si servì della
saggezza e della padronanza di spirito di Miriam per proteggere e
liberare il suo popolo. Notevolmente dotata nel campo della poesia e
della musica, aveva guidato le donne d’Israele nei canti e nelle danze
con cui il popolo aveva festeggiato la sconfitta degli egiziani sulle
rive del mar Rosso. Era una donna amata dalla sua gente; il Signore
l’aveva posta in una posizione di prestigio, seconda per autorità solo
a Mosè e Aronne. Tuttavia, nella mente di Miriam si insinuò lo
stesso spirito che molto tempo prima aveva seminato la discordia
in cielo: le sue ambizioni non tardarono a trovare l’appoggio di un
seguito di simpatizzanti.
Al momento della nomina dei settanta anziani, Miriam e Aronne
non erano stati consultati. Il fatto suscitò il loro risentimento. Quan-
do Iethro si era incontrato con suo genero, durante la marcia verso il
Sinai, la prontezza con cui Mosè aveva accettato i consigli del suoce-
ro aveva fatto temere ad Aronne e Miriam che il loro ascendente sul
capo d’Israele fosse minore del suo. Con l’istituzione del consiglio
degli anziani, entrambi pensarono che le loro prerogative e la loro
autorità erano state ignorate.
Miriam e Aronne non dovevano assumersi il peso delle respon-
sabilità che gravavano su Mosè: tuttavia, per il fatto di essere stati
chiamati ad aiutarlo, pensavano di essere investiti della sua stes-
sa autorità. L’elezione dei settanta anziani era sembrato loro un
provvedimento del tutto superfluo.
Mosè era profondamente consapevole dell’importanza del gran-
de compito che Dio gli aveva affidato. Cosciente dei propri limiti,
fece di Dio la sua guida. Aronne, invece, aveva un’alta opinione di
se stesso e contava meno sull’aiuto del Signore. Quando Mosè salì
sul Sinai, affidandogli la massima responsabilità nella conduzione
d’Israele, Aronne commise un grave errore: la sua debolezza di ca-
rattere emerse con evidenza nelle vili giustificazioni con cui tentò di
minimizzare le sue responsabilità per l’atto di idolatria compiuto dal
popolo. Accecati dall’invidia e dall’ambizione, Aronne e Miriam
non comprendevano la gravità del loro errore. Dio aveva posto Aron-
ne in una posizione di grande prestigio, affidando alla sua famiglia
la funzione sacerdotale. Purtroppo, l’attribuzione di questo onore