Pagina 399 - Patriarchi e profeti (1998)

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La roccia simbolica
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benedizione solo per chi la porta in sé: un uomo integro e coerente
con i principi divini rappresenta un aiuto e un conforto per tutti
coloro che hanno bisogno di speranza.
Quando il Cristo parlò con la donna di Samaria al pozzo di
Giacobbe, si servì della stessa immagine: “Chi beve dell’acqua che io
gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò, diventerà
per lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna” (
Giovanni
4:14
). La roccia e l’acqua sono simboli della stessa persona: Gesù.
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Questa immagine, bella e ricca di significati, ricorre più volte
nelle pagine della Bibbia. Molti secoli prima della nascita del Cristo,
Mosè chiamò il Messia “rocca della salvezza” d’Israele (cfr.
Deute-
ronomio 32:15
); il salmista lo esaltò, chiamandolo: “Mia rocca e mio
redentore”; “la rocca della mia forza”; “la rocca che è troppo alta
per me”; “una rocca, una dimora ove io possa sempre rifugiarmi...
la mia rupe e la mia fortezza”; “la rocca del mio cuore”; “la rocca
in cui mi rifugio”. In un salmo, Davide raffigura la grazia divina
con l’immagine di fresche acque che scorrono lungo verdi pascoli,
dove il Pastore divino guida le sue pecore e aggiunge: “Li abbeveri
al torrente delle tue delizie. Poiché in te è la fonte della vita” (
Salmo
19:14
;
Salmo 62:7
;
Salmo 61:2
;
Salmo 71:3
;
Salmo 73:26
;
Salmo
94:22
;
Salmo 23:2
;
Salmo 36:8, 9
). Il saggio autore dei Proverbi
dichiara: “... La fonte di sapienza è un rivo che scorre perennemente”
(
Proverbi 18:4
). Per Geremia, il Cristo è “la sorgente d’acqua viva”
(
Geremia 2:13
) e per Zaccaria “una fonte aperta... per il peccato e
per l’impurità” (
Zaccaria 13:1
).
Isaia descrive Gesù come “la roccia de’ secoli” e “l’ombra d’una
gran roccia in una terra desolata” (
Isaia 24:6
;
Isaia 32:2
). Egli ricor-
da a Israele la preziosa promessa del Messia, rievocando con grande
chiarezza il miracolo del limpido ruscello che sgorgò nel deserto:
“I miseri e poveri cercano acqua, e non ve n’é. La loro lingua è
secca dalla sete; io, l’Eterno, li esaudirò; io, l’Iddio d’Israele, non
li abbandonerò”; “Io spanderò dell’acqua sul suolo assetato, e dei
ruscelli sulla terra arida”; “delle acque sgorgheranno nel deserto, e
de’ torrenti nella solitudine”. Infine il profeta rivolge al suo popo-
lo questo invito: “O voi tutti che siete assetati, venite alle acque”
(cfr.
Isaia 41:17
;
Isaia 44:3
;
Isaia 35:6
;
Isaia 55:1
). Queste parole
riecheggiano nelle ultime pagine delle Sacre Scritture. Dal “fiume
dell’acqua della vita, limpido come cristallo”, che sgorga dal trono