Pagina 402 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
rattristò lo Spirito di Dio: quel suo intervento costituì per gli ebrei
solo un danno.
In quell’occasione infatti apparve evidente agli occhi di tutti i
presenti che Mosè non aveva dimostrato pazienza né autocontrollo.
L’episodio offrì al popolo una nuova occasione per porre in dubbio il
fatto che egli fosse realmente guidato da Dio. Se l’autorità di Mosè
era illegittima, le colpe degli israeliti potevano apparire giustificabili.
Dopo tutto, anche lui aveva offeso Dio, e sin dall’inizio la sua vita
offriva motivo di critica e censura.
Reagendo con durezza alle proteste degli ebrei, Mosè aveva
offerto loro un pretesto per negare la legittimità dei rimproveri
con cui Dio stesso, e non il capo d’Israele, esprimeva la propria
disapprovazione.
Dicendo: “Vi farem noi uscir dell’acqua da questo sasso?” Mosè
aveva dimostrato di non aver fiducia in Dio. Aveva posto quella
domanda come se non credesse nella realizzazione di ciò che il
Signore aveva promesso. L’Eterno allora si rivolse ai due fratelli:
“... Non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome
agli occhi dei figliuoli d’Israele” (
Numeri 20:12
). Le lamentele del
popolo, provocate dall’inaridimento del ruscello, avevano scosso la
fede di Mosè e Aronne nell’adempimento della promessa di Dio.
La prima generazione degli ebrei usciti dall’Egitto era stata condan-
nata a morire nel deserto per la sua mancanza di fede: i loro figli
avevano manifestato lo stesso atteggiamento. Anche loro sarebbero
stati puniti e non sarebbero entrati nella terra promessa? Stanchi
e scoraggiati, Mosè e Aronne non fecero più nessuno sforzo per
arginare i sentimenti del popolo. Se invece avessero dimostrato di
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essere sicuri dell’intervento di Dio, avrebbero potuto presentare la
questione in modo tale da permettere agli israeliti di superare la
prova. Esercitando con prontezza e decisione l’autorità di cui erano
investiti, i due fratelli avrebbero potuto placare le proteste. Era lo-
ro dovere compiere ogni sforzo possibile per sanare la situazione,
prima di chiedere l’intervento di Dio. Se a Kades avessero arginato
immediatamente le lamentele del popolo, avrebbero evitato gravi
conseguenze. Con il suo gesto di collera Mosè distrusse l’efficacia
di un’immagine destinata a rappresentare un insegnamento di Dio.
La roccia, infatti, era un simbolo del Cristo: in occasione del pri-
mo miracolo di questo genere, a Horeb, essa era stata colpita solo