Balaam
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impegnative preghiere chiedono a Dio una maggiore conoscenza del
loro dovere. In realtà queste persone omettono spesso di fare ciò che
è giusto perché questo significherebbe contraddire i loro desideri e
le loro inclinazioni. In un’altra situazione, non avrebbero difficoltà a
comprendere, se ciò fosse in accordo con le loro tendenze naturali.
Ma con Dio non si scherza. Egli spesso permette che certi individui
seguano i propri desideri e ne subiscano le conseguenze. “Il mio
popolo non ha ascoltato la mia voce... Ond’io li abbandonai alla
durezza del cuor loro, perché camminassero secondo i loro consigli”
(
Salmo 81:11, 12
).
Quando siamo chiaramente consapevoli del nostro compito, non
dobbiamo rivolgerci a Dio pregando che ci esenti dal compierlo.
Dobbiamo invece chiedere con umiltà e sottomissione la forza e la
saggezza per affrontarlo.
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I moabiti erano gente corrotta, dedita a riti pagani: tuttavia,
in rapporto a ciò che sapevano di Dio, la loro colpa era inferiore
a quella di Balaam. Dichiarandosi profeta di Dio, tutto ciò che
proferiva avrebbe avuto un’autorevolezza sacra. Per questo motivo,
il Signore gli impedì di dire ciò che voleva: doveva essere realmente
il portavoce di Dio. Il Signore gli intimò: “... Soltanto, farai ciò che
io ti dirò” (
Numeri 22:20
).
Balaam ricevette il permesso di seguire gli ambasciatori di Moab
se essi, la mattina dopo, lo avessero chiamato. Ma i prìncipi, infa-
stiditi dal ritardo e immaginando un altro rifiuto, ripartirono senza
attendere la risposta. Tutti i pretesti che avrebbero potuto giustificare
la sua adesione alle richieste di Balak erano svaniti. Ma Balaam
era deciso ad assicurarsi la ricompensa: prese l’animale sul quale
aveva l’abitudine di cavalcare e intraprese il viaggio. Temendo che
Dio revocasse il suo assenso, spronò con energia l’asina, perché
procedesse più in fretta.
“L’Angelo dell’Eterno si pose sulla strada per fargli ostacolo”
(
Numeri 22:22
). L’animale, a differenza dell’uomo, aveva visto il
messaggero divino e per evitarlo aveva deviato dalla strada, cam-
minando per i campi. Balaam allora colpì con crudeltà la bestia,
finché essa ritornò nel sentiero. Quando però l’asina giunse in una
strettoia chiusa da due muri l’Angelo apparve ancora una volta; nel
tentativo di scansare quella figura minacciosa, l’animale schiacciò
contro il muro il piede del padrone. Balaam non vedeva l’essere