Pagina 429 - Patriarchi e profeti (1998)

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Balaam
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natura malvagia. “Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma
le viscere degli empi sono crudeli” (
Proverbi 12:10
).
Pochi si rendono conto della gravità della loro colpa, quando
maltrattano gli animali o li lasciano soffrire per trascuratezza. Colui
che ha creato l’uomo, ha fatto anche gli animali e “le sue compas-
sioni s’estendono a tutte le sue opere” (
Salmo 145:9
). Erano stati
creati per essere utili all’uomo che, però, non ha nessun diritto di
farli soffrire, trattandoli duramente e con crudeltà.
È a causa del peccato dell’uomo che “tutta la creazione geme
insieme ed è in travaglio” (
Romani 8:22
). La sofferenza e la morte
colpiscono uomini e animali. L’uomo deve cercare di alleggerire e
non di aggravare il peso di sofferenza che le creature di Dio devono
sopportare come conseguenza della sua trasgressione. Chi sfrutta il
potere che ha sugli animali per farli soffrire, si dimostra un vigliacco
e un tiranno. Provocare sofferenza ai nostri simili o distruggere la
natura è un atto diabolico. Il male inflitto agli animali non passa
inosservato, come molti pensano, solo perché essi sono muti e non
possono denunciarlo.
Se chi commette tante crudeltà nei confronti di queste creature
potesse gettare uno sguardo sulla realtà invisibile, come Balaam, ve-
drebbe un angelo di Dio che l’osserva per testimoniare contro di lui
nei tribunali del cielo. Nel giorno del giudizio sarà pronunciata una
condanna contro coloro che hanno trattato crudelmente le creature
di Dio.
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Quando Balaam vide l’Angelo, esclamò terrorizzato: “Io ho
peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sulla
strada; e ora, se questo ti dispiace, io me ne ritornerò” (
Numeri
22:34
). Il Signore permise che egli continuasse il viaggio, ma gli
fece capire che le sue parole sarebbero state controllate dalla sua
potenza. Dio avrebbe dimostrato al popolo di Moab che gli israeliti
erano sotto la protezione del cielo, impedendo a Balaam di maledirli.
Il re di Moab, informato dell’arrivo di Balaam, si recò con un
numeroso seguito ai confini del suo regno per riceverlo. Quando
espresse la sua meraviglia per il ritardo di Balaam, nonostante la
ricca ricompensa che lo attendeva, il profeta rispose: “... Ecco, son
venuto da te; ma posso io adesso dire qualsiasi cosa? La parola che
Dio mi metterà in bocca, quella dirò” (
Numeri 22:38
). Balaam era
molto dispiaciuto per questo limite che gli era stato imposto, temeva