Pagina 433 - Patriarchi e profeti (1998)

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Balaam
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la storia d’Israele: “Cosa ha fatto l’Eterno!”. Per tutto il tempo in
cui gli israeliti sarebbero rimasti sotto la protezione divina, nessun
popolo e nessuna nazione, per quanto sostenuti da tutta la potenza
di Satana, avrebbe potuto prevalere su di loro. Tutto il mondo si
sarebbe stupito dell’opera meravigliosa compiuta da Dio per il suo
popolo: con la sua potenza agì in modo tale da costringere un uomo,
deciso a pronunciare un’ingiusta maledizione, a rivolgere a Israele
le promesse più preziose e ricche, in un linguaggio di sublime e
appassionata poesia. L’amore dimostrato da Dio per Israele dove-
va rappresentare una garanzia della sua protezione paterna verso i
credenti fedeli e ubbidienti, in tutte le epoche. Quando Satana avreb-
be istigato uomini malvagi a denigrare, tormentare e distruggere il
popolo di Dio, il ricordo di questo episodio avrebbe rafforzato nei
perseguitati il coraggio e la fede in Dio. Il re di Moab, deluso e ango-
sciato, esclamò: “Non lo maledire, ma anche non lo benedire”. Balak
conservava però un’ultima speranza, e volle fare un altro tentativo.
Condusse Balaam sul monte Peor, dove sorgeva un tempio dedicato
all’immorale culto di Baal. In quel luogo furono edificati altri sette
altari, sui quali furono offerti sette sacrifici. Balaam, a differenza
delle volte precedenti, non si recò in un luogo solitario per conoscere
la volontà di Dio, né dichiarò di voler fare alcun incantesimo. Stando
davanti agli altari, osservava le tende d’Israele. Allora lo Spirito di
Dio scese su di lui, annunciando attraverso le sue labbra questo
messaggio: “Come son belle le tue tende, o Giacobbe, le tue dimore,
o Israele! Esse si estendono come valli, come giardini in riva a un
fiume, come aloe piantati dall’Eterno, come cedri vicino alle acque.
L’acqua trabocca dalle sue secchie, la sua semenza è ben adacquata,
il suo re sarà più in alto di Agag, e il suo regno sarà esaltato... Egli
si china, s’accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo
farà rizzare? Benedetto chiunque ti benedice, maledetto chiunque ti
maledice!” (
Numeri 24:5-9
).
La prosperità del popolo di Dio è qui rappresentata con alcune
delle più belle immagini della natura. Il profeta paragona Israele
a fertili valli ricche di frutti, a giardini fioriti bagnati da ruscelli
perenni, a profumati alberi di aloe e a cedri maestosi. Quest’ultima
raffigurazione è una delle più belle e adeguate che possiamo trovare
nella Bibbia. Il cedro del Libano era onorato da tutti i popoli orientali.
Alberi appartenenti a quella stessa famiglia sono diffusi in tutte le