Pagina 438 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
il popolo fu maggiormente tentato e, nel giro di poche settimane,
conobbe la maggiore degradazione mai raggiunta nella sua storia.
All’inizio i rapporti tra gli israeliti e i pagani che abitavano quel-
le zone erano sporadici, ma successivamente le donne madianite
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cominciarono a entrare furtivamente nel campo. La cosa non destò
allarme e fu condotta in modo così prudente da non attirare l’atten-
zione di Mosè. Lo scopo che queste donne perseguivano, unendosi
agli ebrei, era quello di sedurli facendo loro trasgredire la legge di
Dio e attirando la loro attenzione sui riti e sui costumi pagani per
indurli a cedere all’idolatria. Queste intenzioni erano nascoste sotto
una parvenza di amicizia, in modo da non essere sospettate neanche
dai capi del popolo.
Dietro suggerimento di Balaam, il re di Moab indisse una grande
festa in onore dei propri dèi, accordandosi segretamente con lui
affinché invitasse gli israeliti a parteciparvi. Per Balaam non era
difficile mettere in atto quel piano perché era considerato dagli israe-
liti profeta di Dio. Furono molti coloro che parteciparono ai festini,
avventurandosi su un terreno proibito, cadendo così nella trappola
di Satana. Sedotti dalla musica, dalle danze e dalla bellezza delle
vestali, non si curarono di rimanere fedeli a Dio. Unendosi all’alle-
gria dei festeggiamenti, indulsero nel bere vino, e questo offuscò i
loro sensi e la loro capacità di autocontrollo. Erano dominati dalle
passioni e dopo aver così soffocato le loro coscienze cedettero e si
inchinarono davanti agli idoli: offrirono sacrifici su altari pagani e
parteciparono ai riti più degradanti.
Non ci volle molto tempo perché il veleno mortale si diffondesse
come un’epidemia per tutto il campo d’Israele. Coloro che avrebbero
dovuto sconfiggere i nemici in battaglia furono vinti dall’astuzia
delle donne pagane. Sembrava che gli israeliti fossero infatuati. I
capi e gli uomini influenti furono tra i primi a trasgredire la legge,
e così tanti si macchiarono di questa colpa, che ben presto l’apo-
stasia si diffuse tra il popolo. “Israele si unì a Baal-Peor”. Quando
Mosè si rese conto della grave situazione, vide che l’inganno dei
loro nemici aveva avuto tanto successo che non solo gli israeliti
partecipavano all’adorazione licenziosa sul monte Peor, ma anche
nel loro campo cominciavano ad affermarsi questi riti pagani, e si
indignò profondamente mentre esplodeva anche l’ira di Dio.
L’apostasia provocò fra gli israeliti ciò che non avevano potuto