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Patriarchi e profeti
non aveva acconsentito. Nonostante avesse dovuto affrontare grosse
prove, egli aveva ricevuto consolanti dimostrazioni dell’approvazio-
ne divina; durante il soggiorno nel deserto era stato arricchito dalle
manifestazioni della potenza e della gloria di Dio, e sperimentato
il suo amore. Sentiva che era stata una decisione saggia aver scelto
di soffrire insieme al popolo, piuttosto che godere dei piaceri del
peccato per breve tempo.
Esaminando la sua esperienza di capo del popolo di Dio, constatò
che c’era una sola nota stonata: una trasgressione che lo condannava
a morte. Ma fu rassicurato al pensiero che il Signore richiede il
pentimento e la fede nel sacrificio promesso; allora Mosè confessò
il suo peccato implorando il perdono nel nome di Gesù.
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Ed ecco delinearsi il panorama della terra promessa. Vide pas-
sare tutte le regioni di quel paese. Non in modo vago e confuso a
causa della distanza ma come un quadro di una chiarezza e bellezza
straordinarie. Non vedeva la terra promessa così com’era allora, ma
come sarebbe diventata in seguito alle benedizioni divine, quando
l’avrebbe posseduta Israele, e gli parve come il giardino dell’Eden.
Le montagne erano rivestite di cedri del Libano; sulle colline, verdi e
ricche di ulivi, si poteva gustare il profumo delle viti; ampie e fertili
pianure erano ricche di fiori e vi crescevano palme tropicali; vedeva
i campi ondeggianti di grano e orzo, le vallate ridenti, allietate dal
mormorio dei ruscelli e dal canto degli uccelli; più in là belle città,
giardini e laghi ricchi di pesci; sui fianchi delle colline pascolavano
i greggi e tra le rocce le api custodivano i loro tesori. Era davvero
un paese simile a quello che Mosè, ispirato da Dio, aveva descritto
a Israele: “... Benedetto dall’Eterno coi doni più preziosi del cielo,
con la rugiada, con le acque dell’abisso che giace in basso, coi frutti
più preziosi che il sole matura... coi migliori prodotti dei monti
antichi... coi doni più preziosi della terra e di quanto essa racchiude”
(
Deuteronomio 33:13-15
).
Mosè vide quando il popolo eletto, si sarebbe stabilito in Canaan,
vide che ogni tribù aveva un proprio territorio; venne a conoscenza
anche della lunga e triste storia degli israeliti dopo il loro insedia-
mento nella terra promessa, fatto di apostasie e punizioni. Vide gli
ebrei soggiogati, dispersi fra i pagani, prigionieri in terre lontane,
con le loro città in rovina. Li vide anche tornare nella terra dei loro
padri e, infine, oppressi dal dominio di Roma.