La vittoria di Gerico
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nel cospetto dell’Eterno, l’uomo che si leverà a riedificare questa
città di Gerico! Ei ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e
ne rizzerà le porte sul più giovane dei suoi figliuoli” (
Giosuè 6:26
).
La distruzione totale degli abitanti di Gerico non era altro che
l’esecuzione degli ordini precedentemente dati a Mosè a proposito
degli abitanti di Canaan: “.. tu le voterai allo sterminio” (
Deutero-
nomio 7:2
). “Ma nelle città di questi popoli... non conserverai in
vita nulla che respiri” (
Deuteronomio 20:16
). A molti, questi ordini
appaiono contrari all’amore e alla misericordia di cui sono pervase
altre pagine della Bibbia ma in realtà alla base vi è una saggezza e
una bontà infinite. Dio stava per dare agli israeliti la terra di Canaan,
creando una nazione e un governo che avrebbero rappresentato il
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suo regno sulla terra. Essi, oltre a essere i custodi della vera reli-
gione, dovevano diffonderne i princìpi in tutto il mondo; e poiché
i cananei si erano abbandonati al paganesimo più degradante, era
necessario liberare il paese da ciò che sicuramente avrebbe impedito
l’adempimento dei misericordiosi piani divini.
I cananei avevano avuto ampie opportunità di pentirsi. Quaran-
t’anni prima la strada aperta nel mar Rosso e i giudizi che avevano
colpito l’Egitto, avevano sancito al di sopra di tutti gli altri dèi la
supremazia del Dio d’Israele, confermata proprio allora con la scon-
fitta dei re di Madian e di Basan. Dio poi, castigando Israele per
aver partecipato ai riti abomnevoli di Baal-Peor, aveva rivelato quan-
to fosse santo il suo carattere e quanto detestasse l’idolatria. Gli
abitanti di Gerico ne erano al corrente. Tuttavia molti di loro, pur
avendo le stesse convinzioni di Rahab, si erano rifiutati di seguirle e
riconoscere che l’Eterno, il Dio d’Israele, domina in cielo e in terra.
Come gli antidiluviani, i cananei vivevano solo per bestemmiare
Dio e corrompere la terra. L’amore e la giustizia esigevano la pronta
eliminazione di questi popoli ribelli verso Dio e nemici dell’uomo.
Con la stessa facilità con cui gli eserciti divini avevano fatto
crollare le mura di Gerico, quarant’anni prima i bastioni di quel-
l’orgogliosa città avevano terrorizzato le spie infedeli. L’Altissimo
d’Israele aveva detto: “lo do in tua mano Gerico”; contro quella
parola la forza umana non poteva nulla.
“Per fede caddero le mura di Gerico” (
Ebrei 11:30
). Il capo
dell’esercito del Signore aveva parlato solo con Giosuè, non si era
manifestato a tutto il popolo; stava agli israeliti credere o dubitare