Pagina 483 - Patriarchi e profeti (1998)

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L’alleanza con i gabaoniti
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Quando gli israeliti capirono di essere stati ingannati, provarono
una profonda indignazione, che divenne ancora maggiore quando
dopo tre giorni di viaggio raggiunsero le città dei gabaoniti, situate
nella zona centrale del paese. “... Tutta la raunanza mormorò contro
i capi” (
Giosuè 9:18
), ma essi rifiutarono di infrangere il patto, anche
se era stato stipulato con frode, perché dissero: “Noi abbiamo giurato
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loro nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele” (
Giosuè 9:19
). E “i
figliuoli d’Israele non li uccisero”. Gli israeliti risparmiarono loro
la vita, ma senza violare l’ordine divino di distruggere i cananei
idolatri, perché i gabaoniti si erano impegnati a rinunciare alle loro
divinità e a offrire il culto all’Eterno. Quello degli israeliti era stato
quindi un giuramento che non li costringeva a commettere nessun
peccato; per questo, pur essendo stato sancito con l’inganno, il patto
non doveva essere annullato.
Un impegno che non costringa a compiere il male, deve essere
sempre considerato sacro. L’inviolabilità di un giuramento o di un
impegno non può essere intaccata da interessi egoistici, dall’idea
di trarne profitto o dalla vendetta. “Le labbra bugiarde sono un
abominio per l’Eterno” (
Proverbi 12:22
). “Salirà al monte dell’Eter-
no” e “potrà stare nel luogo suo santo” colui che avendo “giurato,
foss’anche a suo danno, non muta” (
Salmo 24:3
;
Salmo 15:4
).
I gabaoniti vennero risparmiati, ma avrebbero lavorato nel san-
tuario per svolgere i lavori più pesanti. Giosuè “li destinò ad essere
spaccalegna e acquaioli per la raunanza e per l’altare dell’Eterno”
(
Giosuè 9:27
). Queste condizioni furono accettate dai gabaoniti con
gratitudine: consci di essere colpevoli, erano felici di continuare
a vivere anche in una situazione molto umile. “Ed ora eccoci qui
nelle tue mani” dissero a Giosuè “trattaci come ti par che sia bene e
giusto di fare” (
Giosuè 9:25
). Così, per secoli, i discendenti di questi
uomini lavorarono per il santuario.
Il territorio dei gabaoniti comprendeva quattro città. A capo
del popolo non c’era un re, ma anziani o senatori. Gabaon, la città
più importante, “era una città grande, come una delle città reali... e
tutti gli uomini suoi erano valorosi” (
Giosuè 10:2
). Il fatto che gli
abitanti di una città così potente fossero ricorsi a un espediente così
umiliante per salvare la loro vita, indica chiaramente quale fosse il
terrore che gli israeliti incutevano negli abitanti di Canaan.
Per i gabaoniti sarebbe stato ben più vantaggioso agire onesta-