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Patriarchi e profeti
mente nei confronti d’Israele sottomettendosi all’Eterno, perché
così, oltre ad avere salva la vita, avrebbero evitato il disonore e la
schiavitù, frutti del loro inganno. Dio aveva detto che tutti coloro
che avrebbero rinunciato al paganesimo, unendosi a Israele, avreb-
bero condiviso le benedizioni del patto e sarebbero stati ben accetti
anche se stranieri e, tranne alcune eccezioni, questi uomini poterono
godere degli stessi privilegi e favori degli israeliti; il Signore infatti
aveva detto: “Quando qualche forestiero soggiornerà con voi nel
nostro paese, non gli farete torto. Il forestiero che soggiorna tra voi,
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lo tratterete come colui ch’è nato tra voi; tu l’amerai come te stesso”
(
Levitico 19:33, 34
). Poi, a proposito della Pasqua e dell’offerta
dei sacrifici: “Vi sarà una sola legge per tutta l’assemblea e per lo
straniero che soggiorna tra voi... come siete voi, così sarà lo straniero
davanti all’Eterno” (
Numeri 15:15
).
Se non fossero ricorsi all’inganno, i gabaoniti avrebbero avuto
gli stessi diritti d’Israele. Ma ora quegli abitanti di una “città reale”
in cui “tutti gli uomini suoi erano valorosi” diventando per genera-
zioni spaccalegna e portatori d’acqua, avrebbero subìto una grande
umiliazione. Coloro che per ingannare si erano vestiti da poveri ora
venivano umiliati dal giogo di una schiavitù perpetua. Nel corso dei
secoli la loro condizione di servi avrebbe testimoniato l’avversione
di Dio per la falsità.
La sottomissione di Gabaon gettò i re cananei nella costernazio-
ne. Presero subito provvedimenti per vendicare coloro che avevano
fatto la pace con gli invasori. Guidati da Adoni-Tsedek, re di Ge-
rusalemme, cinque re cananei si allearono muovendo rapidamente
contro Gabaon. I gabaoniti, non avendo organizzato la difesa, man-
darono questo messaggio a Giosuè che si trovava a Ghilgal: “... Non
negare ai tuoi servi il tuo aiuto, affrettati a salire da noi, liberaci,
soccorrici, perché tutti i re degli Amorei che abitano la contrada
montuosa, si son raunati contro di noi” (
Giosuè 10:6
). In realtà il
pericolo, oltre a minacciare gli abitanti di Gabaon, incombeva su
Israele, perché quella città controllava il passaggio dalla Palestina
centrale a quella meridionale, e se si voleva conquistare il paese,
doveva essere conservata.
Giosuè fece subito i preparativi per difendere Gabaon, ma gli
assediati temevano che per il loro inganno precedente, Giosuè non
li avrebbe aiutati. Egli invece si sentiva in obbligo di proteggere i