Pagina 490 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
territorio per sé e per la sua famiglia, il suo zelo non si affievolì;
non si adagiò per godere la sua eredità, ma si impegnò in ulteriori
conquiste per il bene della nazione e la gloria di Dio.
Mentre i codardi e i ribelli erano morti nel deserto, le spie fedeli
mangiarono l’uva di Escol; e ciascuno fu ricompensato sulla base
della propria fede. Gli increduli avevano constatato che i loro timori
erano fondati; avevano sfidato la promessa divina, dichiarando che
era impossibile ereditare la terra di Canaan, e proprio loro, a dif-
ferenza degli israeliti che avevano confidato in Dio pensando non
tanto alle difficoltà, ma contando sul loro liberatore onnipotente,
non entrarono nella terra promessa. Fu per fede che “vinsero regni...
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scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divenne-
ro forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri” (
Ebrei 11:33,
34
). “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”
(
1Giovanni 5:4
).
Un’altra richiesta venne presentata dai discendenti di Giuseppe,
della tribù di Efraim, e della mezza tribù di Manasse. Essa riguardava
sempre la divisione del paese, ma era animata da uno spirito ben
diverso da quello di Caleb. Sottolineando di essere le tribù più
numerose, Efraim e Manasse chiedevano una porzione doppia di
territorio. In realtà, la regione designata loro comprendeva la fertile
valle di Saron ed era la più ricca del paese; ma molte delle città
principali di questa valle erano ancora sotto il dominio dei cananei,
e le due tribù di fronte alla fatica e ai pericoli della conquista di quei
territori, indietreggiarono. Per questo desideravano una porzione
maggiore di territorio conquistato. La tribù di Efraim, insieme a
quella a cui apparteneva Giosuè, era una delle maggiori d’Israele, e
coloro che ne facevano parte pensavano che la cosa desse loro diritto
a favori particolari, tanto che dissero: “... Perché ci hai dato come
eredità un sol lotto, una parte sola, mentre siamo un gran popolo che
Eterno ha cotanto benedetto?” (
Giosuè 17:14
).
Ma Giosuè si attenne rigidamente al giusto criterio stabilito, e
senza fare eccezioni rispose: “Se siete un popolo numeroso, salite
alla foresta, e dissodatevela per farvi del posto nel paese dei Ferezei
e dei Refaim, giacché la contrada montuosa d’Efraim è troppo stretta
per voi” (
Giosuè 17:15
).
La risposta che essi dettero dimostrava quale fosse la causa
della lamentela: mancava loro la fede e il coraggio per cacciare i