Pagina 493 - Patriarchi e profeti (1998)

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La spartizione del territorio di Canaan
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disubbidienza al provvedimento del Signore. Poi, quando moriva il
sommo sacerdote, coloro che avevano cercato protezione nelle città
di rifugio, erano liberi di tornare alla loro terra.
In un processo per omicidio anche se vi erano prove evidenti a
suo sfavore, l’imputato non poteva essere condannato dalla depo-
sizione di un solo testimone. Il Signore aveva dato questo ordine:
“Se uno uccide l’altro, l’omicida sarà messo a morte in seguito a
deposizione di testimoni; ma un unico testimone non basterà per far
condannare una persona a morte” (
Numeri 35:30
). Era stato il Cristo
a dare a Mosè queste direttive per Israele, quello stesso Gesù che
quando era sulla terra con i suoi discepoli, parlando di come si do-
vesse agire nei confronti degli accusati, ripeté che la testimonianza
di un uomo non era sufficiente per assolvere o condannare. Queste
situazioni devono essere sempre affrontate da due o più persone che
insieme siano responsabili della decisione “affinché ogni parola sia
confermata per bocca di due o tre testimoni” (
Matteo 18:16
).
Se in un processo l’omicida veniva riconosciuto colpevole nes-
suna espiazione e nessun riscatto potevano evitargli la condanna.
“Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso
dall’uomo” (
Genesi 9:6
). “Non accetterete prezzo di riscatto per la
vita d’un omicida colpevole e degno di morte, perché dovrà esser
punito di morte... Tu lo strapperai anche dal mio altare per farlo mo-
rire...” (
Numeri 35:31, 33
); “Non si potrà fare per il paese nessuna
espiazione del sangue che vi sarà stato sparso, se non mediante il
sangue di colui che l’avrà versato” (
Esodo 21:14
).
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Per conservare integra e pura la nazione, era necessario punire
severamente gli assassini. La vita umana, che solo Dio può dare,
doveva essere custodita come qualcosa di sacro.
Le città di rifugio, istituite per l’antico popolo di Dio, simboleg-
giano il rifugio che il Cristo offre. Lo stesso Salvatore misericordioso
che ordinò la costituzione di queste città di rifugio, spargendo il suo
sangue donò ai trasgressori della legge di Dio un posto sicuro in
cui fuggire per essere protetti dalla morte seconda. Nessuna potenza
può strappare da quelle mani divine coloro che vanno a lui per chie-
dere perdono. “Non v’è dunque ora alcuna condanna per quelli che
sono in Cristo Gesù... Chi sarà quel che ci condanni? Gesù Cristo
è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra
di Dio; ed anche intercede per noi” (cfr.
Romani 8:1, 34
); in modo