Pagina 510 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
to questo avvertimento: “Quando vi sarà in mezzo a te qualcuno
de’ tuoi fratelli che sia bisognoso... non indurerai il cuor tuo e non
chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso... Guardati dal-
l’accogliere in cuor tuo un cattivo pensiero, che ti faccia dire: Il
settimo anno, l’anno di remissione è vicino! e ti spinga a essere
spietato verso il tuo fratello bisognoso, sì da non dargli nulla; poi-
ch’egli griderebbe contro di te all’Eterno, e ci sarebbe del peccato
in te... I bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do
questo comandamento e ti dico: Apri liberalmente la tua mano al
tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese... e gli presterai quanto
gli abbisogna per la necessità nella quale si trova” (
Deuteronomio
15:7-9, 11, 8
).
Nessuno deve temere che la propria generosità lo porti in una
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condizione di bisogno, perché chi ubbidisce ai comandamenti di Dio
sicuramente prospererà; Dio infatti ha detto: “Tu farai dei prestiti a
molte nazioni, e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte
nazioni, ed esse non domineranno su te” (
Deuteronomio 15:6
).
Dopo “sette sabati d’anni”, “sette volte sette anni”, cioè un pe-
riodo di quarantanove anni arrivava il grande anno della liberazione:
il giubileo. “Farete squillar le trombe per tutto il paese. E santifi-
cherete il cinquantesimo anno, e proclamerete l’affrancamento nel
paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognun di voi
tornerà nella sua proprietà, e ognun di voi tornerà nella sua famiglia”
(
Levitico 25:9, 10
).
La tromba del giubileo veniva suonata “il decimo giorno del
settimo mese... il giorno delle Espiazioni” (
Levitico 25:8
). Gli squilli
risuonavano per tutto il paese abitato dagli ebrei, invitando tutti i
figli di Giacobbe a salutare l’anno della liberazione. Nel gran giorno
dell’Espiazione, il giubileo, che il popolo salutava con vera gioia,
veniva fatta la propiziazione per i peccati d’Israele.
Come durante l’anno sabatico non si seminava né si raccoglieva,
e tutto ciò che la terra produceva era considerato proprietà del povero.
Certe categorie di schiavi ebrei, in particolare tutti coloro che non
venivano affrancati durante l’anno sabatico, in questa occasione
diventavano liberi. Ma ciò che più caratterizzava l’anno del giubileo
era la restituzione di tutte le proprietà terriere alla famiglia del primo
possidente. La terra era stata divisa in lotti seguendo particolari
direttive divine e quindi nessuno aveva la libertà di vendere la sua