Dio si occupa dei poveri
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terra. Lo poteva fare solo se costretto dalla povertà e se in seguito,
lui o qualsiasi suo parente desiderava riscattarla, l’acquirente non
doveva rifiutarsi di venderla; e nel caso in cui tale terreno non fosse
stato riscattato, nell’anno del giubileo sarebbe tornato in possesso
del primo proprietario o dei suoi eredi. Il Signore aveva dichiarato
a Israele: “Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è
mia, e voi state da me come forestieri e avventizi” (
Levitico 25:23
).
Gli israeliti dovevano comprendere di aver ricevuto il permesso
di possedere per un certo periodo di tempo una terra che apparteneva
a Dio; Egli ne era il legittimo e primo proprietario, e voleva avere
un particolare riguardo per i poveri e gli sfortunati. Tutti dovevano
comprendere che il povero aveva lo stesso diritto del ricco a un posto
nel regno di Dio.
Furono questi i provvedimenti presi dal nostro Creatore miseri-
cordioso per lenire la sofferenza, accordare speranza e sollevare gli
indigenti e gli afflitti.
Il Signore con queste limitazioni voleva eliminare l’amore per
le ricchezze e per il potere. Se una classe sociale avesse continuato
ad accumulare beni, impoverendo e degradando altri uomini, ne
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sarebbero derivati grandi mali; i ricchi avrebbero monopolizzato
il loro potere, e i poveri, che agli occhi di Dio sono degni di ogni
rispetto, sarebbero stati considerati e trattati come inferiori dai loro
fratelli più benestanti. La consapevolezza di essere oppressa avrebbe
suscitato la collera della classe più povera, esasperandola e portan-
dola a quella depravazione che apre le porte a delitti di ogni tipo.
Dio voleva invece promuovere una società in cui avrebbe regnato
l’uguaglianza. I provvedimenti presi per l’anno sabatico e per il
giubileo avrebbero in gran parte ricostruito e riabilitato tutto ciò che
nell’economia sociale e politica della nazione era stato alterato nel
corso degli anni.
Queste regole, oltre che per i poveri, dovevano costituire una
benedizione per i ricchi. Avrebbero infatti frenato l’avarizia e la
tendenza all’autoesaltazione, incoraggiando in tutta la società la
benevolenza e la fiducia, promuovendo l’ordine e assicurando la
stabilità della nazione. Essendo tutti intessuti nella stessa grande tela
dell’umanità, ogni cosa che facciamo per sollevare e aiutare gli altri
si rifletterà come benedizione su noi stessi. La legge della mutua
dipendenza è valida per tutte le classi sociali. I poveri non dipendono