Pagina 517 - Patriarchi e profeti (1998)

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Le feste annuali
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Essendo finita la vendemmia, e i lavori del nuovo anno non
ancora iniziati, il popolo libero da preoccupazioni poteva godere
l’atmosfera sacra e gioiosa della festa. Per quanto solo i padri e i
figli maschi avessero l’obbligo di partecipare alla festa, nei limiti
del possibile tutta la famiglia era tenuta a essere presente, e veniva
accolta con ospitalità insieme ai servi, i leviti, gli stranieri e i poveri.
Come la Pasqua, la festa delle Capanne aveva un significato
commemorativo. In ricordo della loro vita nomade nel deserto, gli
israeliti dovevano lasciare le loro case e vivere in una capanna fatta di
frasche, “rami di paglia, rami dalla verzura folta e salci dei torrenti”
(
Levitico 23:40 42, 43
).
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Il primo giorno c’era un’assemblea solenne di adorazione, e
dopo i sette giorni della festa ne veniva aggiunto un ottavo osservato
nella stessa maniera.
Lo scopo di queste feste annuali era quello di incoraggiare an-
ziani e giovani a servire Dio e, unendo gente di zone diverse del
paese, rendere più stretti i rapporti reciproci e con Dio. Sarebbe
positivo che anche oggi il popolo di Dio celebrasse una festa delle
Capanne, per ricordare con gioia le benedizioni ricevute. Come i
figli d’Israele ripensavano a Dio che aveva liberato i loro padri e li
aveva protetti miracolosamente durante il loro pellegrinaggio nel
deserto, noi dovremmo richiamare alla memoria, con sentimenti di
gratitudine, le varie vie che Egli ha seguito per liberarci dal mondo,
dalle tenebre dell’errore, verso la preziosa luce della sua grazia e
verità.
Gli israeliti, che vivevano a una notevole distanza dal santuario,
ogni anno dedicavano più di un mese alle feste “annuali”. Questa
dedizione a Dio doveva sottolineare l’importanza del culto religioso
e la necessità di subordinare i propri interessi egoistici e mondani
a quelli spirituali ed eterni. È una perdita per noi non partecipare
agli incontri utili a incoraggiarci e rafforzarci reciprocamente nel
servizio di Dio. Le verità della sua Parola perdono per noi chiarezza
e importanza. I nostri cuori cessano di essere illuminati e vivificati
dall’influsso santificante e la nostra spiritualità declina. Come cri-
stiani nei nostri rapporti perdiamo molto se non proviamo simpatia
reciproca. Colui che si chiude in sé non occuperà la posizione che
Dio ha designato per lui. Figli di uno stesso Padre, dipendiamo tutti
gli uni dagli altri. Siamo debitori verso Dio e verso l’umanità. È