Pagina 52 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
forte della devozione, della gratitudine e della fedeltà nei confronti
del Creatore. Quella donna era parte di lui e Adamo non riusciva
a sopportare l’idea della separazione. Non comprese che la stessa
infinita potenza che aveva creato dalla polvere della terra un essere
meraviglioso come l’uomo, offrendogli con amore una compagna,
avrebbe certamente colmato il vuoto della sua assenza.
Decise quindi di condividere il destino di Eva: se fosse morta,
sarebbe morto con lei. Forse, pensò, le parole del saggio serpente
potevano essere vere. Eva era davanti a lui, in apparenza bella e
innocente come prima, e gli assicurava che lo avrebbe amato più di
prima. In lei non era visibile nessun segno di morte. Adamo decise di
affrontare tutte le conseguenze della disubbidienza: afferrò il frutto
e lo mangiò rapidamente.
In un primo momento anch’egli immaginò di essere entrato in
una sfera di esistenza più elevata, ma ben presto il pensiero del
peccato lo riempì di terrore. L’aria, fino a poco tempo prima mite
e tiepida, alla coppia colpevole, sembrò improvvisamente gelida.
L’amore e la pace in cui erano vissuti fino ad allora erano ormai
svaniti, lasciando un senso di colpa, di vuoto e di paura per il futuro.
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L’alone di luce che li avvolgeva era scomparso e per sostituirlo
cercarono di confezionarsi qualcosa per coprirsi perché non potevano
presentarsi nudi davanti a Dio e agli angeli.
Solo ora cominciavano a capire il significato della loro colpa.
Adamo rimproverò la sua compagna per la follia di essersi allon-
tanata da lui e aver permesso al serpente di ingannarla. Entrambi
nutrivano tuttavia ancora un’illusione: quel Dio che tante volte aveva
dimostrato loro il suo amore avrebbe perdonato la trasgressione, o
ne avrebbe alleggerito la pena.
Satana esultava per il suo successo. Aveva spinto la donna a
dubitare dell’amore di Dio e della sua saggezza, inducendola a
trasgredire la legge e a provocare la rovina di Adamo.
Il Signore apparve nel giardino: il grande Legislatore stava per
far conoscere ad Adamo ed Eva le conseguenze della loro trasgres-
sione. Nella loro innocenza e santità avevano sempre accolto il loro
Creatore con gioia, ma ora erano terrorizzati e cercarono di nascon-
dersi negli angoli più remoti del giardino. Ma “... l’Eterno Iddio
chiamò l’uomo e gli disse: Dove sei? E quegli rispose: Ho udito
la tua voce nel giardino, e ho avuto paura, perch’ero ignudo, e mi