Pagina 522 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
Erano i peccati degli israeliti ad allontanarli da Dio; ed essi, non
potendo più servirsi della forza divina, non riuscivano ad avere il
sopravvento sui nemici. Così finirono per essere assoggettati proprio
dal popolo che avrebbero dovuto domare con l’aiuto di Dio.
“Abbandonarono l’Eterno, l’Iddio dei loro padri che li aveva
tratti dal paese d’Egitto” (
Giudici 2:12
) ed Egli “... fece partire il
suo popolo a guisa di pecore, e lo condusse attraverso il deserto
come una mandria... Lo provocarono ad ira coi loro alti luoghi, lo
mossero a gelosia con le loro sculture”. Allora il Signore “... ab-
bandonò il tabernacolo di Silo, la tenda ove era dimorato tra gli
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uomini; e lasciò menare la sua Forza in cattività, e lasciò cadere la
sua Gloria in man del nemico” (
Salmo 78:52, 58, 60, 61
). Tuttavia
Dio non dimenticò completamente il suo popolo. Vi era sempre una
minoranza fedele all’Eterno, e il Signore chiamava uomini valorosi
per liberare gli israeliti dai nemici e distoglierli dall’idolatria. Ma
quando il liberatore moriva, e il popolo non era più sollecitato, ritor-
nava gradualmente ai propri idoli. E così la storia fatta di apostasie
e castighi, di confessioni e liberazioni, si ripeteva regolarmente.
Il re della Mesopotamia, il re di Moab, e dopo i filistei e i cananei
di Azor guidati da Sisera furono, a turno, gli oppressori d’Israele.
Otniel, Shamgar, Ehud, Debora e Barak vennero chiamati per libera-
re il loro popolo. Ma ancora una volta “... i figliuoli d’Israele fecero
ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani
di Madian per sette anni” (
Giudici 6:1
). Il giogo dell’oppressore ini-
zialmente si fece sentire sulle tribù che abitavano a est del Giordano
e che precedentemente non avevano quasi mai dovuto affrontare
questi problemi.
Gli amalechiti, che abitavano a sud di Canaan, come i madia-
niti che occupavano i confini orientali del paese e la zona al di là
del deserto, erano ancora gli irriducibili nemici d’Israele. Questi
ultimi, al tempo di Mosè, erano stati quasi completamente distrutti
dagli israeliti, ma da allora si erano sviluppati enormemente, sino
a diventare numerosi e potenti. Ora che Dio non proteggeva più
Israele, era giunto per loro l’atteso momento della vendetta. Così,
oltre alle tribù situate a oriente del Giordano, tutto il paese soffrì
per le devastazioni e i saccheggi. I feroci e selvaggi abitanti del
deserto, “come una moltitudine di locuste” (
Giudici 6:5
), invasero
numerosissimi il paese con greggi e mandrie, spandendosi in tutto il