Pagina 523 - Patriarchi e profeti (1998)

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I primi giudici
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paese come una piaga distruttrice, dal fiume Giordano alle pianure
dei filistei. Arrivavano appena iniziava il raccolto e se andavano solo
quando veniva completato; e dopo aver devastato i campi, tornavano
nel deserto. Gli israeliti, che abitavano in aperta campagna e che
oltre a essere derubati venivano anche maltrattati, erano costretti ad
abbandonare le proprie case e rifugiarsi insieme nelle città fortificate
o perfino nascondersi in caverne o in fortezze rocciose tra le mon-
tagne. Dopo sette anni di questa oppressione gli israeliti, ridotti in
miseria accettarono il rimprovero di Dio, confessarono i loro peccati,
e il Signore chiamò un uomo che li avrebbe aiutati.
Gedeone era figlio di Joas, della tribù di Manasse. Il clan a cui
apparteneva questa famiglia non aveva una posizione importante
ma la famiglia di Joas si era distinta per coraggio e onestà; dei
suoi figli è detto: “... Ognun d’essi aveva l’aspetto d’un figlio di
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re” (
Giudici 8:18
). Ma di loro era sopravvissuto alla guerra contro
i madianiti, solo colui che era temuto dagli invasori. Quando Dio
chiese a Gedeone di liberare il suo popolo, era il tempo della battitura
del grano. Gedeone aveva nascosto una piccola quantità di grano
che, non osando trebbiarla nell’aia, aveva ammucchiato presso il
torchio del vino; infatti le vigne in quella stagione non erano prese
di mira perché la vendemmia era ancora lontana.
Gedeone, da solo e in segreto, si dedicava a questo lavoro e
meditava tristemente sulla condizione del suo popolo pensando al
momento in cui sarebbe stato liberato dal giogo dell’oppressore.
Improvvisamente “l’Angelo dell’Eterno gli apparve e gli disse: L’E-
terno è teco, o uomo forte e valoroso... Ahimè, signor mio” rispose
Gedeone “se l’Eterno è con noi, perché ci è avvenuto tutto questo? e
dove sono tutte quelle meraviglie che i nostri padri ci hanno narrate
dicendo: L’Eterno non ci trasse Egli dall’Egitto? Ma ora l’Eterno ci
ha abbandonato e ci ha dato nelle mani di Madian... Va’ con cotesta
tua forza, e salva Israele dalla mano di Madian; non son io che ti
mando?” rispose il messaggero celeste (
Giudici 6:12-14
).
Gedeone, volendo essere sicuro che colui che gli aveva rivolto la
parola era l’Angelo del patto che nel passato aveva combattuto per
Israele, chiese dei segni. Poiché gli angeli che parlarono con Abramo
avevano accettato la sua ospitalità, Gedeone insistette affinché quel
messaggero divino rimanesse con lui. Si diresse rapidamente verso
la sua tenda dove sottrasse alle sue scarse provviste un capretto che