Pagina 528 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
viò dei messaggeri alla tribù di Efraim, invitandoli ad affrontare i
fuggitivi ai guadi meridionali. Nel frattempo, con i suoi stanchi ma
indomabili trecento uomini attraversò il fiume impetuoso per inse-
guire quelli che avevano già guadagnato l’altra riva. I due principi
Zebah e Tsalmunna, che erano stati a capo dell’intero esercito ed
erano fuggiti con un’armata di quindicimila uomini, furono travolti
da Gedeone; le loro forze furono completamente disperse ed essi
furono catturati e uccisi.
In questa clamorosa sconfitta caddero non meno di centoventi-
mila invasori. La potenza dei madianiti fu infranta, tanto che non
furono più in grado di dichiarare guerra a Israele. La notizia della
vittoria del Dio d’Israele si diffuse rapidamente in vaste regioni, e
quando le nazioni vicine seppero che mezzi così semplici aveva-
no prevalso su un popolo audace e guerriero, furono prese da un
indescrivibile terrore.
Il condottiero che Dio aveva scelto per travolgere i madianiti non
occupava nessuna posizione importante in Israele. Non era né un
capo né un sacerdote, né un levita. Si riteneva il più piccolo della
casa di suo padre, ma Dio aveva visto in lui un uomo coraggioso e
onesto che non confidava in sé e voleva seguire il Signore. Dio non
sempre sceglie per la sua opera uomini di grandissimo talento ma
seleziona coloro di cui si può servire meglio. “L’umiltà precede la
gloria” (
Proverbi 15:33
). Il Signore può operare facilmente attraverso
coloro che sono veramente coscienti dei propri limiti e hanno fiducia
in Dio, loro guida e loro forza. Egli li renderà forti unendo la propria
forza alla loro debolezza, e saggi unendo la propria sapienza alla
loro ignoranza.
Se i credenti fossero profondamente umili, Dio potrebbe fare
molto per loro, ma sono pochi coloro a cui possono essere affidate
grandi responsabilità senza che essi dimentichino di dipendere da
Dio e confidino in se stessi. È questo il motivo per cui quando
il Signore sceglie i suoi strumenti, tralascia quelli che il mondo
considera grandi, ricchi di talenti e brillanti. Essi troppo spesso sono
orgogliosi e si ritengono autosufficienti. Ritengono di poter agire
senza ricevere consigli da Dio.
Il semplice squillo di tromba da parte dell’esercito di Giosuè in-
torno a Gerico prima, e della piccola banda di Gedeone davanti agli
eserciti di Madian poi, fu sufficiente per travolgere il nemico con la