Pagina 534 - Patriarchi e profeti (1998)

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Capitolo 54: Sansone
Circondati dall’apostasia dilagante, i fedeli adoratori di Dio
continuavano a implorare la liberazione d’Israele. E per quanto le
loro invocazioni non ricevessero apparentemente nessuna risposta e
l’oppressione diventasse anno dopo anno sempre più pesante Dio,
nella sua provvidenza, stava suscitando un liberatore. Già all’inizio
della dominazione filistea era nato un bambino che secondo i piani
divini avrebbe sconfitto quei potenti nemici.
Ai confini delle colline che dominavano la pianura filistea, sor-
geva la piccola città di Tsorea, dove abitava la famiglia di Manoah,
una delle poche che nonostante l’apostasia generale era rimasta
fedele all’Eterno; essa apparteneva alla tribù di Dan. “L’angelo del-
l’Eterno” apparve alla moglie di Manoah, che non aveva bambini,
annunciandole la nascita di un figlio che avrebbe collaborato con
Dio per liberare Israele. L’angelo fornì indicazioni circa le abitudini
che doveva adottare e il modo in cui avrebbe dovuto prendersi cura
del piccolo, con queste parole: “Or dunque, guardati bene dal bere
vino o bevanda alcolica, e dal mangiare alcun che d’impuro” (
Giu-
dici 13:4
). E al bambino, che doveva essere sottoposto alle stesse
restrizioni, non dovevano essere tagliati i capelli, perché sin dalla
nascita sarebbe stato consacrato a Dio, come nazireo.
La donna, dopo aver descritto l’angelo al marito, gli ripeté il mes-
saggio ricevuto; ma quest’ultimo, temendo di commettere qualche
errore, in questa opera importante che gli era stata affidata, rivolse
questa preghiera: “... O Signore, ti prego che l’uomo di Dio mandato
da te torni di nuovo a noi e ci insegni quello che dobbiam fare per il
bambino che nascerà” (
Giudici 13:8
).
Quando l’angelo apparve per la seconda volta, Manoah chiese
con preoccupazione: “... Qual norma si dovrà seguire per il bambino?
E che si dovrà fare per lui?” (
Giudici 13:12
). Si sentì allora ripetere
le indicazioni date precedentemente: “... Si astenga la donna da tutto
quello che le ho detto. Non mangi di alcun prodotto della vigna,
né beva vino e bevanda alcolica, e non mangi alcun che d’impuro;
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