Pagina 555 - Patriarchi e profeti (1998)

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Capitolo 57: L’arca presa dai filistei
La casa di Eli ricevette un altro avvertimento: Dio non poteva
più comunicare con il sommo sacerdote e i suoi figli perché i loro
peccati, come una fitta nube, avevano impedito la presenza dello
Spirito Santo. Al contrario, il giovane Samuele, in quel periodo di
decadenza generalizzata, rimase fedele all’Eterno. Proprio a lui l’Al-
tissimo avrebbe rivelato il messaggio di condanna per la casa di Eli.
“... La parola dell’Eterno era rara, a quei tempi, e le visioni non erano
frequenti. In quel medesimo tempo, Eli, la cui vista cominciava a
intorbidarsi in guisa ch’egli non ci poteva vedere, se ne stava un
giorno coricato nel suo luogo consueto; la lampada di Dio non era
ancora spenta, e Samuele era coricato nel tempio dell’Eterno dove
si trovava l’arca di Dio. E l’Eterno chiamò Samuele...” (
1Samuele
3:1-4
). Supponendo di aver udito la voce di Eli, il bambino raggiunse
rapidamente il sacerdote dicendo: “Eccomi, poiché tu m’hai chiama-
to. Eli rispose: “Io non t’ho chiamato, torna a coricarti...” (
1Samuele
3:4
). Samuele fu chiamato per tre volte e per tre volte rispose nello
stesso modo. Eli allora capì che il misterioso appello proveniva da
Dio; il Signore aveva ignorato l’uomo dai capelli bianchi, per rive-
larsi a un bambino; quello era un amaro ma meritato rimprovero per
Eli e la sua famiglia.
Nell’animo di Eli non sorse nessun sentimento di invidia o gelo-
sia; e nel caso in cui Samuele venisse chiamato ancora lo invitò a
rispondere così: “Parla, o Eterno, poiché il tuo servo ascolta”. Quan-
do Samuele sentì nuovamente il richiamo, rispose: “Parla, poiché
il tuo servo ascolta” (cfr.
1Samuele 3:9, 10
). Era così intimorito, al
pensiero che l’Eterno gli parlava, che non riuscì a ricordare tutte le
parole che Eli gli aveva ordinato di dire.
“Allora l’Eterno disse a Samuele: Ecco, io sto per fare in Israele
una cosa tale che chi l’udrà ne avrà intronati ambedue gli orecchi.
In quel giorno io metterò ad effetto contro ad Eli, dal principio fino
alla fine, tutto ciò che ho detto circa la sua casa. Gli ho predetto che
avrei esercitato i miei giudizi sulla casa di lui in perpetuo a cagione
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