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Patriarchi e profeti
Appena gli israeliti occuparono la terra di Canaan si dettero,
sotto la guida di Giosuè, un ordinamento teocratico, e la nazione
prosperò. L’aumento della popolazione e i rapporti con gli altri po-
poli provocarono dei cambiamenti. Gli israeliti adottarono molti
finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò” (
Ezechiele
21:30, 31
; cfr.
Ezechiele 17:1-21
). A quell’epoca il regno era soggetto a Babilonia. E
quando quest’ultima cadde, e dopo di lei la Medo-Persia, esso fu sconfitto per la seconda
volta. Con l’affermarsi dell’impero greco, subì la terza sconfitta e con l’insediamento
dell’impero romano, ricevette la quarta. La Parola di Dio dice: “Ed ecco tu concepirai nel
seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, e sarà chiamato
Figliuol dell’Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, ed Egli
regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine” (
Luca 1:31-33
).
E mentre era sulla terra come profeta, “uomo di dolore familiare col patire”, la notte in cui
fu tradito, Egli stesso affermò: “Il mio regno non è di questo mondo”. Ai dodici apostoli
il Salvatore disse: “Io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto
che fosse dato a me, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate
sui troni, giudicando le dodici tribù d’Israele” (
Luca 22:29, 30
). Dal racconto di Matteo a
proposito della promessa del Cristo ai dodici discepoli sappiamo quando essa si adempirà:
“E Gesù disse loro: Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figliuol
dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che m’avete seguitato, sederete
su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele” (
Matteo 19:28
). Nella parabola dei
talenti il Cristo rappresenta se stesso come un nobile che “... se n’andò in un paese lontano
per ricevere l’investitura d’un regno e poi tornare” (
Luca 19:12
). Egli stesso ha stabilito
per noi quando sederà sul trono della sua gloria: “Or quando il Figliuol dell’uomo sarà
venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria.
E tutte le genti saranno, radunate dinanzi a lui...” (
Matteo 25:31, 32
). Il profeta Giovanni
anticipa questo tempo dicendo: “Ed il settimo angelo sonò, e si fecero gran voci nel cielo,
che dicevano: Il regno del mondo è venuto ad essere del Signor nostro e del suo Cristo; ed
Egli regnerà ne’ secoli dei secoli” (
Apocalisse 11:15
). Il contesto dimostra chiaramente
quando ciò accadrà: “Le nazioni s’erano adirate, ma l’ira tua è giunta ed è giunto il tempo
di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servitori, i profeti, ed ai santi e a quelli
che temono il tuo nome, e piccoli e grandi; e di distruggere quelli che distruggono la
terra” (
Apocalisse 11:18
). E in questo momento di giudizio finale, della premiazione
dei giusti e della punizione dei cattivi, che il regno di Dio sarà stabilito. Quando coloro
che si oppongono alla sovranità del Cristo saranno distrutti, i regni terreni diventeranno
del nostro Signore e del suo Cristo. Allora il Cristo regnerà come “Re dei re, Signore
dei signori” (
Apocalisse 19:16
). “E il regno e il dominio e la grandezza dei regni che
sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un
regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno... poi i santi dell’Altissimo
riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, d’eternità in eternità” (
Daniele 7:27,
18
). Prima di quel momento il regno di Dio non può essere stabilito sulla terra. Il suo regno
non è di questo mondo. I suoi figli devono considerarsi “stranieri e pellegrini su questa
terra”. Paolo dice: “In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse ma
avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini