580
Patriarchi e profeti
compito.
La mattina di buon’ora Saul si rimise in viaggio con il servo,
accompagnato da Samuele. Dopo aver attraversato la città, Samuele
chiese al servo di precederli e ordinò a Saul di fermarsi per ascoltare
un messaggio proveniente da Dio. “Allora Samuele prese un vasetto
d’olio, lo versò sul capo di lui, baciò Saul e disse: L’Eterno non t’ha
Egli unto perché tu sia il capo della sua eredità?” (
1Samuele 10:1
).
Per provare che era stato Dio a chiedergli di compiere questo atto,
gli predisse ciò che si sarebbe verificato nel viaggio di ritorno a casa,
assicurando Saul che lo Spirito Santo lo avrebbe reso idoneo per il
compito che lo attendeva. “Lo Spirito dell’Eterno ti investirà” gli
disse il profeta “e sarai mutato in un altr’uomo. E quando questi
segni ti saranno avvenuti, fà quello che avrai occasione di fare,
poiché Dio è teco” (
1Samuele 10:6, 7
).
Durante il viaggio di ritorno a Saul capitarono tutte le cose
che il profeta gli aveva predetto. Presso i confini di Beniamino fu
informato del ritrovamento dei suoi animali. Nella pianura di Tabor
incontrò tre uomini che si stavano recando a Bethel per adorare
Dio. Uno di loro portava tre capretti per il sacrificio; un altro tre
pagnotte e un terzo un otre di vino per la festa sacrificale. Essi,
dopo aver salutato Saul, gli offrirono due dei tre pezzi di pane.
Nella sua città, Ghibea, trovò un gruppo di profeti che tornavano
“dall’alto luogo” cantando le lodi di Dio accompagnati da salteri,
timpani, flauti e cetre. E quando Saul si avvicinò a loro, lo Spirito
dell’Eterno si impossessò di lui, e anche Saul innalzò canti di lode e
profetizzò. Le sue parole erano così sagge, ed erano espresse così
bene e si armonizzavano talmente a quelle dei profeti che coloro
che lo conoscevano dissero con meraviglia: “Che è mai avvenuto al
figlio di Kis? Saul è anch’egli fra i profeti?” (
1Samuele 10:11
).
Nel momento in cui Saul si era unito con i profeti era stato
trasformato dallo Spirito Santo: la purezza e la santità divine bril-
lavano nell’oscurità del suo cuore naturale, rivelandolo come egli
era davanti a Dio. Confrontandosi con la bellezza della santità, Saul
era chiamato a combattere contro il peccato e contro Satana con la
forza proveniente da Dio. Egli ora poteva comprendere quel piano
della salvezza che prima gli era apparso vago e incerto; e il Signore
gli conferì quel coraggio e quella saggezza necessari per assolvere
[515]
l’importante compito; si rivelò come colui che dona forza e grazia, e