Il primo re d’Israele
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“quelli che scamparono furon dispersi in guisa che non ne rimasero
due assieme” (
1Samuele 11:11
).
La prontezza e il coraggio di Saul, insieme alle sue capacità
di dirigere truppe così numerose, erano le qualità che secondo gli
israeliti doveva avere un monarca e che permetteva loro di tener
testa alle altre nazioni. Fu allora che lo considerarono loro re, at-
tribuendo gli onori della vittoria agli uomini e dimenticando che
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senza la particolare benedizione di Dio i loro sforzi sarebbero stati
inutili. Presi dall’entusiasmo alcuni di loro proposero di mettere a
morte coloro che inizialmente si erano opposti al riconoscimento
dell’autorità di Saul, ma il re intervenne dicendo: “Nessuno sarà
messo a morte in questo giorno, perché oggi l’Eterno ha operato
una liberazione in Israele” (
1Samuele 11:13
). Questa affermazione
dimostrava che il carattere di Saul era mutato: invece di attribuire
l’onore a se stesso, attribuì tutta la gloria a Dio; invece di desiderare
la vendetta, dimostrò il desiderio di perdonare. Questa è la prova
che la grazia di Dio opera nell’intimo dell’uomo.
Samuele propose allora che fosse convocata un’assemblea nazio-
nale a Ghilgal per riconoscere pubblicamente la regalità di Saul. “E
quivi offrirono nel cospetto dell’Eterno sacrifizi di azioni di grazie.
E Saul e gli uomini tutti d’Israele fecero gran festa in quel luogo”
(
1Samuele 11:15
).
Proprio a Ghilgal gli israeliti si erano accampati per la prima
volta nella terra promessa. Fu là che Giosuè, guidato da Dio, aveva
eretto la stele di dodici pietre per commemorare il passaggio mi-
racoloso del Giordano. Là, era stata riconfermata la circoncisione.
Là, venne celebrata la prima Pasqua dopo il peccato di Kades e le
peregrinazioni nel deserto. Là, il Capitano dell’esercito dell’Eter-
no si era rivelato al capo delle schiere d’Israele. Di là marciarono
per travolgere Gerico e conquistare Ai. Là, Acan fu punito per i
suoi peccati, e fu stipulata l’alleanza con i gabaoniti per la quale
gli israeliti furono puniti perché avevano dimenticato di chiedere
il consiglio divino. Su questo terreno pianeggiante, legato a tanti
ricordi elettrizzanti, si trovavano Samuele e Saul.
Quando le grida di benvenuto rivolte al re cessarono, l’anziano
profeta rivolse al popolo d’Israele alcune parole per congedarsi come
guida della nazione.
“Ecco” disse Samuele “io vi ho ubbidito in tutto quello che