Pagina 594 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
cerdoti nella speranza di ridare fiducia al popolo, raccogliere il suo
esercito disperso e dare battaglia ai filistei. In questo modo avrebbe
evitato la presenza e il sostegno di Samuele, liberandosi da critiche
indesiderate e rimproveri del profeta.
Lo Spirito Santo era stato concesso a Saul per illuminare la sua
intelligenza e toccare il suo cuore. Ma, nonostante i giusti insegna-
menti e i rimproveri del profeta di Dio, si era dimostrato peccatore.
La storia del primo re d’Israele presenta un triste esempio dell’im-
portanza delle abitudini sbagliate contratte in giovinezza. Saul da
giovane non amò ne temette Dio; quello spirito ribelle, non ricondot-
to all’ubbidienza nell’infanzia, era sempre pronto a opporsi all’auto-
rità divina. Coloro che da giovani hanno rispetto per la volontà di
Dio e compiono fedelmente i loro doveri, si preparano per compiti
futuri ben più importanti. Gli uomini non possono per anni pervertire
le facoltà che Dio ha accordato loro e quando decidono di cambiare,
pretendere di contare su queste facoltà per comportarsi in maniera
totalmente opposta.
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Gli sforzi di Saul per sensibilizzare il popolo si dimostrarono
inutili, e vedendo che le sue forze erano ridotte a seicento uomini,
lasciò Ghilgal per ritirarsi nella fortezza di Ghibea, strappata recen-
temente ai filistei. Questa roccaforte era situata sul lato meridionale
di una profonda gola, pochi chilometri a nord di Gerusalemme. A
Micmas, sul lato settentrionale della stessa valle si erano accampate
le forze filistee, mentre distaccamenti di truppe si muovevano in
diverse direzioni per saccheggiare la zona.
Dio aveva permesso che la situazione diventasse critica per rim-
proverare la corruzione di Saul e dare al suo popolo una lezione di
umiltà e fede. Il Signore non avrebbe accordato a Saul l’onore di
sconfiggere i filistei a causa del suo sacrificio dettato dalla presun-
zione. Per liberare Israele, l’Eterno si sarebbe servito di Gionathan,
figlio del re e uomo fedele a Dio. Ispirato divinamente, quest’ultimo
propose al suo scudiero di attaccare all’improvviso l’accampamento
nemico. “... Forse” sosteneva “l’Eterno agirà per noi, poiché nulla
può impedire all’Eterno di salvare con molta o con poca gente”
(
1Samuele 14:6
).
Lo scudiero, che era anche lui uomo di fede e preghiera, appog-
giò il suo piano ed entrambi si allontanarono insieme dall’accam-
pamento, in segreto, per paura di incontrare degli oppositori. Dopo