Pagina 595 - Patriarchi e profeti (1998)

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La presunzione di Saul
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aver invocato il Dio dei loro padri, si accordarono su un segnale
che doveva rivelare loro come avrebbero dovuto procedere. I due,
armati, scesero nel fondo della gola dove si separarono procedendo
in silenzio all’ombra del dirupo, parzialmente nascosti dalle rocce.
Quando furono vicini alla fortezza dei filistei si mostrarono ai lo-
ro nemici che li derisero sfidandoli: “... Ecco gli Ebrei che escon
dalle grotte dove s’eran nascosti... Venite su da noi e vi faremo
saper qualcosa” (
1Samuele 14:11, 12
). Intendendo che avrebbero
punito i due israeliti temerari. Questa sfida costituiva il segno che
Gionathan e il compagno avevano scelto per stabilire se il Signore
avrebbe assicurato il successo alla loro impresa. Attraversarono una
zona invisibile ai filistei, scegliendo di percorrere un tratto difficile e
nascosto, che li avrebbe portati sulla cima di una roccia, poco sorve-
gliata perché il passaggio era ritenuto impossibile. In questo modo i
due penetrarono nell’accampamento nemico, uccisero le sentinelle
che per la sorpresa e la paura non opposero resistenza.
Gli angeli dell’Eterno proteggevano Gionathan e il suo scudiero,
combattevano al loro fianco, e così i filistei cadevano davanti a loro.
La terra tremava come se si stesse avvicinando un grande esercito
di carri e cavalieri. Gionathan riconobbe che Dio lo stava aiutando;
perfino i filistei si resero conto che Dio stava liberando Israele. Il
panico si impossessò dei soldati che si trovavano nei campi e nella
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guarnigione, e nella confusione, scambiandosi per nemici, i filistei
cominciarono a uccidersi l’un l’altro.
Il rumore della battaglia fu subito avvertito nell’accampamento
d’Israele. Le sentinelle del re annunciarono che tra i filistei si era
creata una grande confusione, che il loro numero stava diminuendo,
mentre tutto l’esercito degli israeliti era nell’accampamento. Dopo
una breve indagine si scoprì che mancavano solo Gionathan e il
suo scudiero. Vedendo che i filistei stavano subendo una sconfitta,
Saul portò il suo esercito all’assalto. Gli ebrei che avevano disertato,
uscirono dai loro nascondigli unendosi agli altri e facendo una
terribile strage tra i fuggiaschi.
Volendo trarne il massimo vantaggio il re, temerariamente, proibì
ai soldati di prendere del cibo per l’intero giorno, rafforzando il suo
ordine con questa solenne maledizione: “... Maledetto l’uomo che
toccherà cibo prima di sera, prima ch’io mi sia vendicato de’ miei
nemici” (
1Samuele 14:24
). La vittoria era già stata ottenuta senza il