Pagina 611 - Patriarchi e profeti (1998)

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L’unzione di Davide
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popolo. “Allora Samuele prese il corno dell’olio, e l’unse in mezzo
ai suoi fratelli, e da quel giorno in poi, lo spirito dell’Eterno investì
Davide” (
1Samuele 16:13
). Il profeta, compiuta la sua missione,
tornò a Rama sollevato.
Samuele non aveva fatto conoscere lo scopo della sua visita
neanche alla famiglia di Isai: la cerimonia dell’unzione di Davide
era stata compiuta in segreto. Essa aveva reso il giovane consapevole
dell’alto destino che lo attendeva, aiutandolo a restare fedele al piano
che Dio voleva realizzare attraverso la sua vita, attraverso tutte le
esperienze e i pericoli che avrebbe affrontato nel corso degli anni.
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Il grande onore conferito al giovane Davide non ebbe l’effetto di
inorgoglirlo; egli, nonostante questa prospettiva, continuò tranquil-
lamente a svolgere il suo lavoro, attendendo con serenità l’adempi-
mento del piano di Dio. Con la stessa umiltà e modestia che aveva
dimostrato prima dell’unzione, tornò sulle colline per sorvegliare e
proteggere il gregge con cura ancora maggiore, e nuovamente ispi-
rato compose melodie che poi suonava con l’arpa. Davanti a lui si
estendeva un paesaggio bello e variato. Le vigne ricche di grappoli
erano illuminate dal sole; le foglie verdi degli alberi della foresta
erano mosse dalla brezza. Davide osservava i raggi del sole che inon-
davano il cielo di luce come uno sposo che esce dalla sua camera
nuziale o come un uomo forte che gioisce perché partecipa a una
corsa. Guardava le cime audaci delle alture che si slanciavano verso
il cielo, in lontananza le nude rocce della catena montuosa di Moab
e, al di sopra di tutto, l’azzurro del cielo. Davide, pur non potendo
scorgere Dio, ne vedeva le opere gloriose. La luce del giorno che
illuminava foreste, montagne, prati e ruscelli, lo portava a pensare
al Padre della luce, l’Autore di ogni cosa e di ogni dono perfetto.
La sempre maggiore conoscenza del carattere e della maestà del
Creatore predisponevano il cuore del giovane poeta all’adorazione e
al ringraziamento. Attraverso la contemplazione di Dio e delle sue
opere, la mente e il cuore di Davide si rafforzavano e sviluppavano
per poter compiere l’opera che lo attendeva. Ogni giorno entrava
in una comunione più intima con Dio. Temi sempre più profondi
ispiravano le sue canzoni e il suono della sua arpa che accompagnava
la ricca melodia della sua voce si diffondeva nell’aria echeggiando
fra le colline, quasi in risposta ai gioiosi canti degli angeli.
Chi può valutare le conseguenze di quegli anni di lavoro e pel-