Pagina 617 - Patriarchi e profeti (1998)

Basic HTML Version

Davide e Golia
613
ruscello cinque pietre ben lisce, le mise nella sua sacca e si diresse
verso il filisteo con la fionda in mano. Il gigante avanzava a grandi
passi, preceduto dal suo scudiero, coraggiosamente, come se niente
potesse contrastarlo, aspettandosi di incontrare il più forte guerriero
d’Israele quando invece si trovò di fronte un ragazzo. Davide aveva
un volto colorito che sprizzava salute; il suo corpo ben formato, non
protetto dall’armatura, si presentava a suo vantaggio, tuttavia il suo
profilo giovanile contrastava fortemente con il massiccio filisteo.
Golia, meravigliato e arrabbiato esclamò: “... Sono io un cane
che tu vieni contro a me con un bastone?...” (
1Samuele 17:43
). E
dopo aver ricoperto Davide delle peggiori maledizioni di tutti gli dèi
che conosceva, lo derise gridando: “Vieni qua ch’io dia la tua carne
agli uccelli del cielo e alle bestie de’ campi” (
1Samuele 17:44
).
Davide non si fece intimorire dal campione dei filistei e andando
incontro al suo antagonista gli disse: “... Tu vieni a me con la spada,
con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell’Eterno
degli eserciti, dell’Iddio delle schiere d’Israele che tu hai insultato.
Oggi l’Eterno ti darà nelle mie mani e io ti abbatterò, ti taglierò
la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell’esercito de’ Filistei agli
[545]
uccelli del cielo e alle fiere della terra; e tutta la terra riconoscerà
che v’è un Dio in Israele; e tutta questa moltitudine riconoscerà
che l’Eterno non salva per mezzo di spada né per mezzo di lancia;
poiché l’esito della battaglia dipende dall’Eterno, ed Egli vi darà
nelle nostre mani” (
1Samuele 17:45-47
).
Le parole di Davide, che già si rallegrava per il trionfo, pronun-
ciate con coraggio e con voce musicale e chiara risuonarono nell’aria
e furono udite distintamente dalle migliaia di uomini schierati per la
guerra. Golia, furibondo sollevò la visiera del suo elmo e a fronte
scoperta si slanciò contro l’avversario per vendicarsi. Il figlio di Isai
stava attendendo il suo nemico: “E come il filisteo si mosse e si fe’
innanzi per accostarsi a Davide, Davide anch’egli corse prestamente
verso la linea di battaglia incontro al filisteo mise la mano nella sac-
chetta, ne cavò una pietra, la lanciò con la fionda, e colpì il filisteo
nella fronte; la pietra gli si conficcò nella fronte, ei cadde bocconi
per terra” (
1Samuele 17:48, 49
).
I due eserciti che pensavano che Davide sarebbe stato ucciso,
rimasero sbigottiti quando la pietra sibilando nell’aria colpì il ber-
saglio e videro il forte guerriero tremare e alzare le mani come se