Pagina 621 - Patriarchi e profeti (1998)

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Davide il fuggiasco
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Non volendo più vedere il suo rivale, il re “... lo allontanò da sé, e
lo fece capitano di mille uomini... ma tutto Israele e Giuda amavano
Davide” (
1Samuele 18:13, 16
). Il popolo ben presto comprese che
Davide era un uomo capace, e che si occupava degli affari affidatigli
con saggezza e intelligenza. Mentre i consigli del giovane erano
saggi e discreti, e si dimostravano sicuri per chi li seguiva, il giudizio
di Saul a volte non era attendibile e le sue decisioni non erano sagge.
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Nonostante Saul cercasse sempre un’occasione per uccidere Da-
vide, lo temeva perché vedeva che il Signore era con lui. Il carattere
irreprensibile di Davide provocava l’ira del re, che considerando
il contrasto tra il suo carattere e quello di Davide, sentiva che la
presenza del giovane costituiva un costante rimprovero. Era l’in-
vidia che rendeva Saul un miserabile e metteva in pericolo il suo
umile suddito. Quali gravi conseguenze provoca nel nostro mondo
questo sentimento! L’odio che provava Saul era lo stesso che aveva
acceso l’animo di Caino nei confronti di suo fratello Abele; infatti
le sue opere erano giuste, e Dio lo aveva onorato mentre non ave-
va benedetto Caino perché le sue erano malvage. L’invidia è figlia
dell’orgoglio, e se accarezzata porta all’odio, ed eventualmente alla
vendetta e all’assassinio. Accendendo l’animosità di Saul contro
colui che non gli aveva mai fatto del male, Satana manifestava il suo
carattere.
Il re sorvegliava da vicino Davide sperando di trovare, in un’azio-
ne imprudente o temeraria, una scusa per farlo cadere in disgrazia;
sentiva, infatti, che non avrebbe potuto giustificare davanti al popolo
l’uccisione del giovane. Allora tese a Davide una trappola chieden-
dogli con insistenza di combattere contro i filistei con maggiore
decisione, promettendogli in sposa, come ricompensa del suo valore,
la figlia maggiore. Davide con modestia rispose: “... Chi son io, che
è la vita mia o che è la famiglia di mio padre in Israele, ch’io debba
ad essere genero del re?” (
1Samuele 18:18
). Allora il re dette la
principessa a un altro, manifestando la sua falsità.
L’affetto che Mical, la figlia minore di Saul, provava per Davide
rappresentò per il re un’altra possibilità per tramare contro il rivale.
Al giovane venne offerta la mano di Mical a patto che dimostrasse
di aver sconfitto e ucciso un preciso numero di nemici della nazione.
“... Saul aveva in animo di far cadere Davide nelle mani dei Filistei”
(
1Samuele 18:25
), ma Dio lo protesse e Davide tornò vincitore dalla