Pagina 622 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
battaglia e divenne il genero del re, e “... Mical, figliuola di Saul,
l’amava” (
1Samuele 18:28
). Così, Saul constatò con rabbia che tutto
si era risolto nel passaggio a un rango più elevato di colui che voleva
distruggere. Questa fu un’ulteriore prova del fatto che l’uomo che
Dio aveva scelto era migliore di lui, e che avrebbe regnato al suo
posto. Saul allora dichiarò le sue intenzioni, ordinando a Gionathan
e agli ufficiali della corte di uccidere l’uomo che odiava.
Gionathan rivelò a Davide il proposito del re, ordinandogli di
nascondersi mentre lui avrebbe cercato di convincere suo padre a
risparmiare la vita del liberatore d’Israele. Ricordò al re tutto ciò che
Davide aveva fatto per salvare l’onore e perfino la vita della nazione,
e parlò della terribile colpa di cui si sarebbe macchiato l’assassino
di colui di cui Dio si era servito per mettere in fuga i nemici. Il re
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fu sensibile a questa perorazione, il suo cuore si intenerì, “e fece
questo giuramento: Com’è vero che l’Eterno vive, egli non sarà fatto
morire!” (
1Samuele 19:6
). Davide fu nuovamente introdotto alla
presenza di Saul, e svolse il suo servizio come aveva fatto in passato.
Quando la guerra tra gli israeliti e i filistei scoppiò nuovamente,
Davide, a capo dell’esercito degli ebrei riportò una grande vitto-
ria, riscuotendo l’ammirazione della gente per la sua saggezza e
il suo eroismo, ma tutto ciò amareggiò profondamente Saul. Men-
tre il giovane suonava davanti al re, riempiendo il palazzo di dolci
note, Saul sopraffatto dalla passione lanciò un giavellotto contro
Davide pensando di inchiodarlo al muro, ma l’Angelo dell’Eterno
fece deviare il dardo mortale, e Davide fuggì. Saul allora mandò
delle spie perché arrestassero e uccidessero il fuggiasco quando, la
mattina, si sarebbe alzato. Mical informò Davide dei propositi del
padre, raccomandandogli di fuggire per salvarsi la vita e facendolo
uscire dalla finestra. Davide corse a Rama, da Samuele, che sfidando
l’ira del re, lo accolse. La casa di Samuele era un luogo tranquillo,
ben diverso dal palazzo reale. Là, fra le colline, l’amato servo di
Dio continuò la sua preparazione, studiando con interesse insieme
ad alcuni profeti la volontà del Signore, e ascoltando con rispetto
le sagge parole di Samuele. Davide pensava che le truppe di Saul
non avrebbero ricevuto l’ordine di invadere quel luogo sacro, ma in
realtà niente era sacro per la mente ottenebrata di quel re disperato.
I contatti tra Davide e Samuele suscitarono la gelosia del re. Temeva
che colui che era considerato da tutto Israele un profeta di Dio si