Davide il fuggiasco
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mico implorando: “... Perché dovrebb’egli morire? Che ha fatto?”
(
1Samuele 20:32
); ma questo appello rese il re furibondo ed estese
la minaccia pronunciata per Davide, anche a suo figlio.
Il principe lasciò il banchetto addolorato e indignato; non era più
un ospite della festa; e mentre si dirigeva verso il luogo dove Davide
attendeva di sapere la reazione del re, era affranto dal dolore. I due
ragazzi si abbracciarono e piansero amaramente. L’oscura passione
del re gettava un’ombra sui giovani il cui dolore era troppo intenso
per essere espresso. Le ultime parole di Gionathan udite da Davide
prima che si incamminassero per strade diverse, furono: “... Va’ in
pace, ora che abbiam fatto ambedue questo giuramento nel nome
dell’Eterno: l’Eterno sia testimonio tra me e te e fra la mia progenie
e la progenie tua, in perpetuo” (
1Samuele 20:42
).
Il figlio del re tornò a Ghibea, mentre Davide si affrettò a rag-
giungere Nob, una città a pochi chilometri, e che apparteneva ancora
alla tribù di Beniamino. Là era stato portato il tabernacolo da Sciloh
e vi officiava il sommo sacerdote Ahimelec. Davide infatti riteneva
che quello fosse l’unico luogo sicuro. Quando Davide arrivò di cor-
sa, apparentemente solo e con un’espressione triste e preoccupata, il
sacerdote lo accolse con meraviglia; si chiedeva cosa l’avesse con-
dotto lì e il giovane, che temeva costantemente di essere scoperto,
messo alle strette ricorse all’inganno. Disse che era stato mandato
dal re per una missione segreta che richiedeva una grande celerità.
Davide dimostrò di avere poca fede in Dio e questo suo peccato
avrebbe provocato la morte del sommo sacerdote. Se i fatti fossero
stati esposti con chiarezza, Ahimelec si sarebbe comportato in modo
da salvare la propria vita.
Dio richiede che il suo popolo sia leale perfino nelle situazioni
di grande pericolo. Davide domandò al sacerdote cinque focacce di
pane e, nonostante vi fosse solo il pane consacrato, riuscì a fugare
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gli scrupoli del sacerdote e a soddisfare la fame.
Ora si presentava un nuovo pericolo. Doeg il capo dei mandriani
di Saul, che professava la fede degli ebrei, stava sciogliendo un
voto proprio nel tabernacolo. Vedendo quest’uomo, Davide decise
di raggiungere un altro rifugio e ottenere una spada per difendersi
in caso di necessità. Ne chiese una ad Ahimelec il quale gli disse
di avere solo quella di Golia che era conservata come reliquia nel
tabernacolo. “... Nessuna è pari di quella; dammela!” (
1Samuele