Pagina 633 - Patriarchi e profeti (1998)

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La generosità di Davide
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di Paran un rifugio più sicuro. Fu là che compose i salmi 120 e
23. Riflettendo sulla morte del profeta e sull’odio che il re nutriva
per lui, Davide cantò: “Il mio aiuto vien dall’Eterno che ha fatto
il cielo e la terra. Egli non permetterà che il tuo pie’ vacilli; colui
che ti protegge non sonnecchierà. Ecco colui che protegge Israele
non sonnecchierà né dormirà... L’Eterno ti proteggerà da ogni male;
Egli proteggerà l’anima tua. L’Eterno proteggerà il tuo uscire e il
tuo entrare da ora in eterno” (
Salmo 121:2-8
).
Durante il loro soggiorno nel deserto di Paran, Davide e i suoi
uomini si assunsero la responsabilità di proteggere dai predoni i
greggi e le mandrie di Nabal, un ricco possidente che, pur essendo
discendente di Caleb, era meschino e avaro.
Proprio nel periodo della tosatura delle pecore, in cui si esercitava
in modo particolare l’ospitalità, Davide e i suoi uomini erano a corto
di viveri. Il figlio di Isai, ispirandosi al costume del tempo, inviò a
Nabal dieci giovani affinché gli portassero i suoi saluti aggiungendo:
“Salute! pace a te, pace alla tua casa, e pace a tutto quello che
t’appartiene! Ho saputo che tu hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono
stati con noi, e noi non abbiam fatto loro alcun oltraggio, e nulla
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è stato loro portato via per tutto il tempo che sono stati a Carmel.
Domandane ai tuoi servi, e te lo diranno. Trovin dunque questi
giovani grazia agli occhi tuoi, giacché siam venuti in giorno di gioia;
e da’, ti prego, ai tuoi servi e al tuo figliuolo Davide ciò che avrai
fra mano” (
1Samuele 25:6-8
).
Davide e i suoi uomini, che avevano protetto il gregge e le man-
drie di Nabal, ora chiedevano a quest’uomo ricco di sopperire alle
loro necessità. Essi avrebbero potuto approfittare del gregge e delle
mandrie, ma non lo fecero, si comportarono onestamente, ma Nabal
dette a Davide una risposta tipica del suo carattere, che dimostrò
quanto la loro gentilezza fosse stata inutile: “Chi è Davide? E chi
è il figliuol d’Isai?” rispose Nabal. “Sono molti, oggi, i servi che
scappano dai loro padroni; e prenderei io il mio pane, la mia acqua
e la carne che ho macellata per i miei tosatori, per darli a gente che
non so dove venga?” (
1Samuele 25:10, 11
).
Quando i giovani tornarono da Davide a mani vuote e gli rac-
contarono come erano andate le cose, egli si indignò e ordinò ai suoi
uomini di prepararsi per uno scontro. Davide era deciso a punire
colui che oltre a negargli un suo diritto, si era permesso di insultarlo