Pagina 65 - Patriarchi e profeti (1998)

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Il piano della salvezza
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ficato della legge di Dio: Egli voleva difendere la natura e il carattere
di Dio davanti a tutto l’universo. Egli pensava a questo obiettivo -
all’influsso della sua azione sugli esseri intelligenti degli altri mondi
e sull’uomo - quando disse, poco prima della sua crocifissione: “Ora
avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il prin-
cipe di questo mondo; e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò
tutti a me” (
Giovanni 12:31, 32
). Il sacrificio di Gesù - la sua morte
per la salvezza dell’umanità - da un lato avrebbe restituito all’uomo
la possibilità di instaurare una relazione con il Creatore, dall’altra
avrebbe giustificato davanti a tutto l’universo l’atteggiamento di Dio
e di suo Figlio nei confronti della ribellione di Satana, attestando il
valore permanente della legge. Il sacrificio del Cristo doveva rivelare
infatti la natura e le conseguenze del peccato.
Fin dal principio, era nato un aspro conflitto intorno alla legge.
Satana aveva cercato di dimostrare che Dio era ingiusto, che i suoi
comandamenti erano imperfetti e dovevano essere modificati per il
bene dell’universo. Attaccando la validità della legge, egli pensava
di abbattere l’autorità del suo ideatore, di Dio stesso. In quella con-
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troversia, era necessario chiarire se gli statuti divini fossero ingiusti,
e quindi suscettibili di cambiamento, oppure perfetti e immutabili.
Quando Satana fu cacciato dal cielo, decise di fare della terra il
proprio regno. Nel momento in cui riuscì a ingannare Adamo ed Eva,
pensò di essere diventato il padrone di questo mondo perché - disse -
essi lo avevano scelto come loro sovrano. Affermava infatti che Dio
non poteva perdonare i colpevoli: quindi, era giusto che egli avesse
piena e assoluta autorità sull’umanità decaduta e che gli venisse
attribuita la sovranità del mondo. Ma Dio offrì il suo amato Figlio -
uno simile a lui - perché portasse la colpa della trasgressione. Gesù
avrebbe offerto all’uomo la possibilità di riconquistare il favore divi-
no e ritornare nella dimora dell’Eden. Il Cristo si impegnò a salvare
l’uomo e a liberare il mondo dal potere di Satana. L’aspro conflitto
iniziato in cielo avrebbe avuto il suo epilogo decisivo proprio sulla
terra, sul terreno che Satana rivendicava come proprio.
L’umiliazione che Gesù avrebbe subito per l’umanità perduta
stupì l’universo intero. Colui che aveva percorso ogni pianeta e ogni
stella, che costituiva il fondamento del benessere di tutte le creature,
aveva accettato di abbandonare una posizione così importante per
assumere la natura umana: tutto ciò costituiva un mistero che gli