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Patriarchi e profeti
distruggendo la gente di Tsiklag. Avevano deciso di risparmiare
i prigionieri, per rendere massimi gli onori del trionfo portantoli
nelle loro città con l’intenzione di venderli poi come schiavi. Così,
non facendo del male ai prigionieri in modo che potessero essere
restituiti ai rispettivi mariti e padri, adempirono involontariamente il
proposito divino.
Tutte le potenze terrene sono sotto il controllo dell’Infinito. Al
governante più potente come all’oppressore più crudele, egli dice:
“Fin qui tu verrai e non oltre” (
Giobbe 38:11
). La potenza di Dio,
che si oppone costantemente all’azione distruttrice degli agenti del
male, è sempre all’opera per correggere e proteggere.
Con grande gioia i vincitori ripresero la marcia verso la propria
terra, ma prima di raggiungere i compagni che erano rimasti indie-
tro, i più egoisti e ribelli dei quattrocento combattenti, sostennero
con insistenza che coloro che non avevano partecipato alla battaglia
non avevano diritto al bottino: per loro riavere le proprie mogli e
i propri bambini sarebbe stato più che sufficiente. Davide non fu
d’accordo, e affermò: “Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose
che l’Eterno ci ha date... Qual è la parte di chi scende alla battaglia,
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tale deve essere la parte di colui che rimane presso il bagaglio...”
(
1Samuele 30:23, 24
). Il caso fu chiuso, tanto che quell’afferma-
zione divenne normativa in Israele: tutti coloro che partecipavano
in modo onorevole a una campagna militare avrebbero equamente
condiviso il bottino con coloro che si impegnavano direttamente nel
combattimento.
Oltre a recuperare tutti i beni che erano stati trafugati da Tsiklag,
Davide e i suoi uomini avevano catturato ricche greggi e mandrie de-
gli amalechiti. Quando stava per arrivare a Tsiklag, Davide prese da
quel bottino dei doni da inviare agli anziani delle sue tribù di Giuda
e a tutti coloro che avevano aiutato Davide stesso e i suoi seguaci in
pericolo di morte a trovare rifugio tra le montagne. Quella simpatia
e gentilezza, così preziosa per i fuggitivi, era stata riconosciuta con
gratitudine.
Davide e i suoi guerrieri erano tornati a Tsiklag da tre giorni,
e mentre lavoravano per restaurare le case diroccate aspettavano
con ansia le notizie dell’esito della battaglia tra Israele e i filistei.
All’improvviso, un messaggero entrò in città “... colle vesti stracciate
e col capo sparso di polvere...” (
2Samuele 1:2
). Fu subito portato da