Capitolo 71: Il peccato e il pentimento di Davide
La Bibbia non si dilunga affatto nel lodare gli uomini, tanto che
perfino le virtù di quelli migliori sono riferite con poche parole.
Questo silenzio non è casuale, anzi costituisce una lezione precisa:
tutte le buone qualità che gli uomini possiedono sono dono di Dio e
le loro buone azioni sono compiute attraverso il Cristo per mezzo
della grazia di Dio. Tutto, dalla gloria per ciò che siamo e facciamo,
appartiene a Dio e a lui solo. Gli uomini sono solo strumenti nelle sue
mani. Inoltre tutta la storia biblica ci insegna che è pericoloso lodare
ed esaltare l’uomo, perché chi dimentica di dipendere interamente da
Dio, e confida nelle sue forze, andrà incontro a un sicuro fallimento
L’uomo, in realtà, contende con nemici che sono più forti di lui.
“Il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i
principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo
di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità che sono nei
luoghi celesti” (
Efesini 6:12
). È impossibile sostenere la lotta con le
nostre sole forze e tutto ciò che fa allontanare il pensiero da Dio, che
induce all’autonomia, all’esaltazione costituisce il sicuro preludio
della rovina. La Bibbia insegna a diffidare delle facoltà umane e
incoraggia a confidare nella potenza divina.
Furono proprio l’autosufficienza e l’esaltazione a favorire il
peccato di Davide. L’adulazione, i sottili allettamenti del potere,
l’indulgenza per le proprie passioni e i contatti con i popoli vicini,
non mancarono di avere un effetto negativo su di lui. Secondo il
costume prevalente tra i re orientali, il sovrano poteva commettere
gli stessi crimini per i quali i sudditi venivano puniti, senza però
incorrere nelle stesse conseguenze. Tutto ciò tendeva a indebolire la
sensibilità di Davide per la gravità del peccato. E così, invece di con-
fidare con umiltà nella potenza dell’Eterno, cominciò a contare sulla
propria saggezza e potenza. Non appena Satana riesce a separare
l’uomo da Dio, l’unica fonte di forza, cerca di suscitare i desideri
impuri della natura carnale dell’uomo. Il nemico non compie la
sua opera in maniera brusca e allarmante, ma mina segretamente i
674