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Patriarchi e profeti
mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo
seno; ed essa era per lui come una figliuola. Or essendo arrivato un
viaggiatore a casa dell’uomo ricco, questi, risparmiando le sue pe-
core e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore
ch’era capitato da lui; ma pigliò l’agnella di quel povero uomo, e ne
fece delle vivande per colui che gli era venuto in casa. Allora l’ira
di Davide s’accese fortemente contro quell’uomo, e disse a Nathan:
Com’è vero che l’Eterno vive, colui che ha fatto questo merita la
morte; e pagherà quattro volte il valore dell’agnella, per aver fatto
una tal cosa e non aver avuto pietà” (
2Samuele 12:1-6
).
Nathan guardò il re negli occhi e alzando la mano al cielo, di-
chiarò solennemente: “Tu sei quell’uomo” (
2Samuele 12:7
). “Perché
dunque” continuò “hai tu disprezzata la parola dell’Eterno facendo
ciò ch’è male agli occhi suoi?” (
2Samuele 12:9
). Il colpevole può
tentare, come fece Davide, di nascondere il suo crimine agli uomini,
seppellendo per sempre le sue azioni malvage; ma “tutte le cose sono
nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale abbiam da render
ragione” (
Ebrei 4:13
). “Non v’è niente di nascosto che non abbia
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ad essere scoperto, né di occulto che non abbia a venire a notizia”
(
Matteo 10:26
). Nathan continuò: “... Così dice l’Eterno, l’Iddio
d’Israele: Io t’ho unto re d’Israele e t’ho liberato dalle mani di Saul...
Perché dunque hai tu disprezzata la parola dell’Eterno, facendo ciò
che è male agli occhi suoi? Tu hai fatto morire colla spada Uria lo
Hitteo, hai preso per tua moglie la moglie sua, e hai ucciso lui con la
spada dei figliuoli di Ammon. Or dunque la spada non si allontanerà
mai dalla tua casa. Ecco, io sto per suscitare contro di te la sciagura
della tua stessa casa, e prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per
darle a un tuo prossimo... Poiché tu l’hai fatto in segreto; ma io farò
questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole” (
2Samuele 12:7,
9-12
).
Il rimprovero del profeta toccò il cuore di Davide, risvegliando
la sua coscienza; e davanti a quella colpa, che gli apparve in tutta la
sua gravità, si prostrò pentito davanti al Signore, dicendo con timore:
“Ho peccato contro l’Eterno” (
2Samuele 12:13
).
Tutto il male compiuto verso gli altri, al di là di colui che è stato
offeso, colpisce Dio. Davide aveva commesso un grave peccato, di
cui avvertiva profondamente il peso, sia verso Uria sia nei riguardi
di Bath-Sheba. Ma il peccato contro Dio era infinitamente maggiore.