La ribellione di Absalom
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aspri burroni e lungo sentieri pietrosi e ripidi. “E quando il re Davide
fu giunto a Bahurim, ecco uscir di là un uomo, imparentato con la
famiglia di Saul, per nome Scimei, figliuolo di Ghera. Egli veniva
innanzi proferendo maledizioni e gettando sassi contro Davide, e
contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti gli
uomini di valore stavano alla destra e alla sinistra del re. Scimei, ma-
ledicendo Davide, diceva così: Vattene, vattene, uomo sanguinario,
scellerato! L’Eterno fa ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa
di Saul, in luogo del quale tu hai regnato; e l’Eterno ha dato il regno
nelle mani di Absalom, tuo figliuolo; ed eccoti nelle sciagure che ti
sei meritato, perché sei un uomo sanguinario” (
2Samuele 16:5-8
).
Scimei durante il periodo glorioso di Davide non aveva né agito
né detto una parola come suddito sleale, ma ora che il re era pro-
strato, il beniaminita dimostrava il suo vero carattere. Dopo aver
onorato il re quando era sul trono, ora che era umiliato lo malediva.
Vile ed egoista considerava gli altri come se avessero lo stesso suo
carattere, e Satana lo ispirò a dare libero sfogo all’odio che nutriva
per colui che Dio aveva punito. Lo spirito che induce gli uomini
alla sopravvivenza, che spinge a ingiuriare o angustiare chi è afflitto,
proviene da Satana.
Le accuse di Scimei nei confronti di Davide erano chiaramente
false, si trattava di maldicenza maligna e infondata. Il re non aveva
fatto alcun torto né a Saul né alla sua famiglia. Quando gli era capi-
tato di trovarsi in una situazione in cui avrebbe potuto uccidere Saul,
Davide si era limitato a tagliare il lembo del suo mantello, rimpro-
verandosi poi di aver manifestato questa irriverenza nei confronti
dell’unto dell’Eterno.
Davide aveva dimostrato un sacro rispetto per la vita umana,
perfino quando era braccato come una bestia selvaggia. Un giorno,
nascosto nella spelonca di Adullam, il suo pensiero era corso a quan-
do da adolescente aveva goduto di una grande libertà, chiedendosi:
“Oh, se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo ch’è vicino
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alla porta di Betlemme!” (
2Samuele 23:3-17
). Betlemme a quel
tempo era nelle mani dei filistei, ma tre uomini forti del suo esercito
elusero le sentinelle e portarono al loro signore l’acqua di Betlemme.
Davide però non poté berla e gridò: “Lungi da me, o Eterno, ch’io
faccia tal cosa! Berrei io il sangue di questi uomini, che sono andati
là a rischio della loro vita?” (
2Samuele 23:17
). E in segno di rispetto