Capitolo 73: Gli ultimi anni di Davide
La disfatta di Absalom non portò immediatamente la pace nel re-
gno. Alla rivolta aveva partecipato una parte talmente consistente del
popolo che Davide non poteva tornare nella capitale esercitando la
stessa autorità di prima senza un invito delle tribù. Nella confusione
che seguì la sconfitta di Absalom, non ci fu nessuna azione sollecita
e decisa per richiamare il re, e quando alla fine Giuda si incaricò
di confermare Davide come sovrano, nacque una tale gelosia fra
le altre tribù da provocare una controrivoluzione che comunque fu
rapidamente sedata. Poi in Israele tornò la pace.
La storia di Davide offre una delle testimonianze più impressio-
nanti dei pericoli in cui incorrono coloro che desiderano e ricercano
potere, ricchezze e onori terreni. Pochi uomini, però, hanno affron-
tato così tante prove, come questo re, da cui trarre importanti lezioni
per superare questi pericoli. Durante l’infanzia Davide, come pa-
store, imparò a lavorare con pazienza, a essere umile e occuparsi
con cura del suo gregge. In contatto con la natura, isolato fra le
colline sviluppò il talento per la musica e la poesia e rivolse il suo
pensiero verso il Creatore; la disciplina imparata nei lunghi anni
di vita solitaria trascorsi nel deserto aveva sviluppato il coraggio,
la forza d’animo, la pazienza e la fede in Dio. Tutto ciò era stato
voluto da Dio per prepararlo a regnare su Israele. Davide aveva go-
duto delle preziose esperienze dell’amore di Dio e ne aveva ricevuto
abbondantemente lo Spirito. L’esperienza di Saul, inoltre, gli aveva
dimostrato quanto poco valore avesse la semplice saggezza uma-
na e nonostante tutto ciò, il successo e gli onori avevano talmente
indebolito il carattere di Davide da essere più volte sopraffatto dal
tentatore.
I rapporti con i popoli pagani lo indussero a seguire i loro costu-
mi e accesero nel suo animo l’ambizione per la grandezza terrena.
Israele doveva essere onorato come popolo dell’Eterno ma gli ebrei,
sentendosi sempre più orgogliosi e confidando nelle proprie possi-
bilità, non accontentandosi di questo primato si preoccuparono di
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